Teramo. Il modello Teramo è finito nel peggiore dei modi. A sostenerlo è il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista che punta il dito contro “una Giunta comunale in cui coabitano assessori fantasma, assessori iperattivi in più ruoli, assessori dipendenti a tempo pieno della Asl ed il sindaco in doppia funzione: dipendente Asl, e quindi subordinato gerarchicamente al manager dell’Azienda, con lo stesso manager esecutore a sua volta delle decisioni della maggiore autorità comunale, cioè del sindaco. Proprio un bell’intreccio di potere e di potenti, con quest’ultimi che dovrebbero garantire la neutralità delle Istituzioni”.
Rifondazione Comunista, dunque, non crede ci siano le condizioni per garantire la oggettività di giudizio necessaria da parte del sindaco nel valutare le scelte del manager, “come confermato dalla difesa dell’Atto Aziendale fatta da Brucchi anche a fronte del previsto consiglio provinciale straordinario, convocato dall’amministrazione provinciale sull’argomento in questione proprio per cercare di dipanare la questione, e dalla mancata convocazione della commissione consiliare sulla Sanità. La triste vicenda dell’ex assessore Robimarga, se confermata dalle autorità competenti, completerebbe il quadro con tanto di cornice: la convinzione della impunità totale per chi comanda, perchè se qualcosa non va, si cambia la norma, seguendo gli esempi che ciclicamente arrivano dal Presidente del Consiglio”.
In tutto questo, Rifondazione Comunista ritiene che ci sia un’unica soluzione e lo dice senza usare mezzi termini: “sindaco e giunta tornino a casa”.