Sant’Egidio. La sede deve ancora essere inaugurata (la cosa è in programma domenica 27 marzo a Sant’Egidio), ma la vicenda continua ad alimentare polemiche e confronti politici a distanza. E’ il caso della sede vibratiana di CasaPound, osteggiata prima dal coordinamento antifascista della Val Vibrata e poi dal coordinamento territoriale del Pd (che ha annunciato forme di sensibilizzazioni sulla natura dell’associazione), che espresso posizioni molto nette al riguardo.
“ Appare davvero singolare”, argomenta Roberto Monardi, “responsabile CasaPound della Val Vibrata, “ che il partito che si autodefinisce democratico, decida di schierarsi con il comitato antifascista, che vorrebbe impedire ad un’associazione, legalmente riconosciuta, di voler svolgere la propria attività politica, sociale e culturale. Evidentemente, i responsabili locali del Pd hanno un concetto tutto proprio della democrazia, che non prevede il diritto ad esistere a chi non è in linea con le proprie posizioni. Li esortiamo, dunque, ad avere un atteggiamento più responsabile e di non fomentare inutili contrapposizioni”. Le critiche piovute sull’apertura della sede di corso Adriatico, a Sant’Egidio, però, non scalfiscono i propositi di CasaPound, che addirittura rilancia. “ Se hanno tutto questo interesse”, prosegue Monardi, “ invitiamo i signori del Pd a partecipe rare alla nostra inaugurazione, così avranno modo di conoscere davvero chi siamo e cosa facciamo. E avremo anche la possibilità di confrontarci sui punti del nostro programma, che hanno destato le loro perplessità. Magari, potrebbero anche loro illustrarci le loro proposte sulla soluzione di problemi come il precariato, la crisi occupazione e tante altre problematiche, ben più serie di qualsiasi rigurgito antifascista”.