Maltempo, Consiglio Regionale: approvata la richiesta per lo stato di emergenza

Auto_trascinate_dallacquaDopo la Provincia di Teramo, anche il Consiglio regionale, riunitosi oggi, ha votato all’unanimità la delibera per la richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del riconoscimento dello stato di emergenza.

Presente ai lavori anche il presidente Valter Catarra, che ha espresso la sua soddisfazione per “l’implicito riconoscimento verso il metodo istituzionale adottato dall’amministrazione che ha voluto affiancare alla delibera di Giunta, sufficiente da un punto di vista normativo, anche il pronunciamento solenne del Consiglio, espressione di tutte le forze politiche. Di questa sensibilità va dato merito al presidente Chiodi , alla Giunta regionale e al presidente del Consiglio, Nazario Pagano. La deliberazione regionale, rispetto a quella provinciale, è stata arricchita con due punti: si chiede la deroga al Patto di Stabilità per gli enti locali dei territori interessati dall’alluvione e una deroga ambientale per i sistemi di depurazione”.

“A seguito di questi eventi” si legge nella lettera che il presidente Chiodi e l’assessore Giuliante hanno inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “sono pervenute e stanno pervenendo alla Sala operativa della Protezione civile della Regione e agli Uffici competenti, numerose segnalazioni e richieste di interventi straordinari da parte di amministrazioni pubbliche colpite, nonché richieste di sopralluoghi urgenti in relazione alle specifiche gravità. Da una prima stima i Comuni coinvolti risultano essere circa 50, oltre all’amministrazione provinciale di Teramo, che registra danni ingenti su tutta la rete infrastrutturale di propria competenza. Risulta, inoltre, compromesso anche il regime idraulico dei fiumi interessati che hanno subito evidenti modificazioni territoriali, determinando un nuovo scenario di potenziale rischio per le strutture ed infrastrutture esposte. Detta situazione è, pertanto, di portata tale da determinare la necessità di provvedere all’adozione delle necessarie iniziative per il ritorno alle normali condizioni di vita mediante l’utilizzo dei poteri straordinari e derogatori (fra cui il Patto di stabilità per gli Enti locali), ricorrendo nel caso di specie i requisiti richiesti dalla legge 24 febbraio 1992 n. 225, per procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza”.

Intanto, è stata presentata questa mattina dal PdL una risoluzione urgente con cui il Consiglio regionale  impegna il presidente Gianni Chiodi ribadire lo stato di gravissima emergenza determinatosi sul territorio provinciale teramano a seguito alle copiose precipitazioni dei giorni scorsi. Richiedere, inoltre, alla presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per calamità naturale della Provincia di Teramo e l’assegnazione di adeguate risorse finanziarie per fronteggiare le spese correlate all’evento.

“Si tratta – spiega Emiliano Di Matteo, vicecapogruppo del PdL – di una risposta di particolare rilievo politico, data nella prima seduta utile, con la quale avviare formalmente una collaborazione con il Governo, così da dare tempestivamente seguito al lavoro avviato dalla Provincia di Teramo e dai Comuni interessati. Il consiglio regionale coordinerà tale lavoro affinché l’istruttoria del Governo si muova con la necessaria rapidità e assistita da dati analitici obiettivi e oggettivi. Sappiamo di non essere gli unici ad essere stati colpiti nel recente passato da calamità naturali e penso ad esempio all’esondazione del torrente Ete Morto, ma riteniamo sia possibile valutare l’opportunità di agganciare le nostre richieste a quella di altre provincie, come Fermo e Ascoli, per accelerare nel più breve tempo possibile un auspicato quanto necessario ritorno alla normalità delle popolazioni disagiate”

Il documento è stato diffuso dal consigliere Riccardo Chiavaroli, neo portavoce del gruppo consiliare del PdL, che ha così commentato la risoluzione: “Una prima risposta concreta quanto fattiva al di là di ogni sterile polemica”.

I tempi della procedura e le richieste dei sindaci. Al consiglio regionale, questa mattina, erano presenti una decina di sindaci del Teramano, soprattutto della costa e della Val Vibrata. Da parte dei sindaci, ovviamente, è stato chiesto un impegno significativo da parte della Regione, affinché chieda al Governo che le procedure siano spedite e che arrivino risposte chiare in tempi rapidi. L’obiettivo è quello che il riconoscimento dello stato di emergenza, con relativo stanziamento dei primi fondi, possa essere deliberato nella prima seduta utile del Consiglio dei ministri, in programma giovedì 10 marzo. Dai sindaci dei centri maggiormente colpiti, sono arrivate richiesta chiare, come quella avanzata da Franchino Giovannelli (Alba Adriatica) di non computare nel cosiddetto patto di stabilità, che impone parametri ferrei ai conti pubblici, le spese che saranno sostenute per ripristinare la situazione prima del maltempo, oltre al fatto di dirottare una serie di fondi (Fas, Fers) per gestire l’emergenza.

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