La volontà amministrativa non è certo quella di penalizzare la proliferazione di impianti per produrre energie rinnovabili, ma di disciplinarla in maniera tale da contemperare varie esigenze, compresa quella della tutela della bellezza del paesaggio. Negli ultimi tempi, la questione è stata molto dibattuta, ma a livello governativo non è stata elaborata nessuna normativa in tale direzione, ragione per la quale il Comune di Controguerra ha deciso di regolamentare, nel piano regolatore, la materia. “ L’obiettivo” spiega il sindaco Mauro Scarpantonio, è quello di riappropriarsi della gestione del territorio, anche per quando riguarda l’installazione dei fotovoltaico a terra. La modifica alle norme tecniche è necessaria, per tutelare il patrimonio storico e artistico, il paesaggio rurale e le tradizioni agroalimentari”. La normativa, inoltre, prevede il rispetto di una serie di parametri per poter localizzare tali impianti. Nel centro storico, per esempio, potranno essere realizzati solo sopra i tetti di case ed edifici, allegando una documentazione fotografica che attesti che l’opera non produca impatto visivo. “ Di contro” aggiunge Scarpantonio, “occorre stimolare il fotovoltaico su tetti e sui capannoni industriali e a breve sarà inaugurato un impianto semi-integrato sopra un capannone industriale per 1.5 megawatt. Il Comune di Controguerra, inoltre, è stato il primo comune in Abruzzo a realizzare un impianto fotovoltaico sopra la sede municipale, attivando il conto energia e annovera tre impianti a biomasse autorizzati per 6 megawatt e 5 impianti a terra per 5 megawatt”.