Nel documento inviato alla stampa il coordinatore comunale, Salvatore Celestino, ha spiegato che “Il direttivo del partito, ritenendo che quello delle primarie sia il metodo più democratico e più trasparente per scegliere un candidato condiviso e per costruire intorno ad esso la coalizione di centro-sinistra, ha dato mandato alla segreteria di organizzare le consultazioni primarie, da celebrare domenica 6 marzo. Le primarie sono aperte, oltre che a tutti i partiti storici del centro-sinistra, anche all’area moderata, alle liste civiche ed alle formazioni spontanee di cittadini che vanno organizzandosi nel territorio e che vogliono collaborare alla stesura di un programma e di un progetto amministrativo per la città”. Una mossa che dovrebbe allargare la partecipazione ai cittadini ma fa scappare tutti partiti. L’Udc si è già promessa al centrodestra, mentre l’IdV sembra molto vicino all’alleanza con la sinistra (Federazione della Sinistra e Sel). L’annuncio di Cappucci dovrebbe esserci nel finesettimana, mentre la sinistra rosetana ha già condannata la decisione dei democratici. Durissimo il commento di Marco Borgatti, portavoce della FdS: “hanno convocato le primarie ma il Pd di Roseto non ha elaborato un programma, non ha portato idee e progetti per il futuro, mentre ha respinto progetti e idee proposti dagli altri partiti di centro sinistra. Convoca le primarie per imporre lo stipendio di Sindaco a un suo membro”. Il portavoce della Sinistra parta di uno nuovo gioco di forza e di un’incapacità del Partito Democratico rosetano di confrontarsi con gli alleati e ribadisce: “Noi della Federazione della Sinistra non siamo acquistabili né al primo turno né all’eventuale ballottaggio. Inizia ufficialmente la Resistenza al Pd di Roseto,alle sue clientele ed alla sua fame di potere. Invochiamo l’aiuto dei compagni di Sinistra Ecologia e Libertà e dell’Italia dei Valori, insieme alle liste civiche. E’ tempo di creare una grande coalizione per riportare la democrazia e il bene comune al centro della politica di Roseto”. Nessuno lo dice apertamente, ma a questo punto salvo sorprese dovrebbe essere Teresa Ginoble il candidato sindaco del Pd.
Paolucci difende il Pd e attacca Sel. “Chi sta costruendo quotidianamente un’alternativa alla destra, e cioè il Pd, è bersaglio ogni giorno di uno sciacallaggio continuo da parte dei vertici abruzzesi di Sel, che invece proprio in Abruzzo mostrano un atteggiamento profondamente incoerente”. Lo ha afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.
“In Abruzzo Sel ha un una strategia diversa di luogo in luogo, a seconda delle convenienze dei gruppi dirigenti locali – ha sottolineato Paolucci – come dimostra il clamoroso caso di Spoltore, dove Sel mantiene in vita, con esponenti della destra, un sindaco e una giunta di persone espulse dal Pd e pronte a realizzare un nuovo impianto di lavorazione di rifiuti alle porte di Pescara. Quanto alle primarie, proprio Sel che le reclama a livello nazionale tutti i giorni, in Abruzzo non le vuole a Roseto, perché evidentemente lì ha poca forza o ha paura di perderle: è bene che si sappia che lì ha addirittura posto il veto alle primarie. Dove invece Sel ha un proprio candidato, come a Penne e Casalbordino ecco che si chiede il ricorso alle primarie. In qualunque modo si cerca di mettere in difficoltà il Pd, inserendosi nel suo dibattito interno e alimentando le divisioni come a Vasto. Costruire l’unità del centrosinistra è ben altra cosa”.
Di fronte alla richiesta di un tavolo regionale delle forze di centrosinistra, Paolucci sottolinea che “il Pd è il primo a volerlo ed anzi lo riteniamo a questo punto urgente, per chiarire se da parte dei nostri interlocutori di centrosinistra c’è la volontà reale di unire le forze per vincere e costruire, assieme a noi, l’alternativa alla destra senza giochi al massacro: accusarci a vicenda sui giornali è facile, ma questo porta solo a ridistribuire i voti all’interno della coalizione. Qui invece bisogna battere la destra”.