“I nodi sono finalmente venuti al pettine” dicono. “Prima all’Aquila e poi a Roma la musica per il Braga non è cambiata: niente riconoscimento uguale niente soldi. In parole povere, anche l’ultima ancora di salvezza è caduta”. Uno stop che mette a dura prova il futuro dell’Istituto, che “dopo un secolo abbondante si avvia al suo declino. Mai come oggi si era vissuto uno stato di totale precarietà. Il Braga nel passato aveva avuto difficoltà finanziarie, ma erano state sempre risolte.”
Fino al 2008, infatti, l’Istituto ha visto sempre garantito il contributo della Regione Abruzzo (550 mila euro l’anno), della Provincia di Teramo, dei Comuni di Teramo e Giulianova e della Fondazione Tercas.
A partire dal 2009 la Regione ha disatteso il suo impegno: nel 2009 ha finanziato il Braga con 350 mila euro, nel 2010 ha erogato ulteriori 250 mila euro, nel 2011 in sede di bilancio viene previsto un finanziamento pari a 250 mila euro.
Intanto, altre Istituzioni regionali si sono viste aumentare il contributo in modo significativo rispetto al 2010.
“L’Assessore Di Dalmazio” aggiungono i rappresentanti del Pd “aveva rassicurato il Consiglio di amministrazione dell’Istituito, di cui fa parte, che ci sarebbe stata la statizzazione e quindi il disimpegno della Regione sarebbe stato sostituito dallo Stato”.
Ma negli ultimi due anni, proprio a causa dei mancati finanziamenti della Regione, l’Istituto ha dovuto affrontare un piano di ridimensionamento delle cattedre e delle docenze: sono state soppresse due cattedre di pianoforte principale, una cattedra di pianoforte complementare, una di storia della musica e le cattedre di sassofono e solfeggio hanno ridotto il numero di ore di insegnamento.
Diversi pensionamenti dei docenti e di personale Ata, inoltre, non sono stati sostituiti, ma al loro posto sono stati inseriti insegnanti con contratti di collaborazione e sono state azzerate tutte le supplenze.
Disavventure che, tuttavia, non hanno fermato la crescita delle iscrizioni.
“Questo stato di cose” incalza il Pd “ha come responsabile il centrodestra. Il presidente della Provincia Valter Catarra ha preannunciato che a partire dall’anno prossimo non garantirà il contributo fin qui concesso. Mentre Chiodi e Di Dalmazio preferiscono dedicarsi ai rifiuti e non alla cultura. E’ gravissimo quello che hanno fatto al Braga. Ai teramani diciamo queste cose perché riflettano e si attivino per evitare di vedersi sminuire tale Eccellenza”.
Le precisazioni del presidente Alberto Melarangelo e del direttore Antonio Castagna. “Si ritengono improduttivi e utili soltanto a sollevare polveroni mediatici, controproducenti rispetto alle quotidiane attività formative della più antica e prestigiosa istituzione musicale teramana, i toni apocalittici apparsi su alcuni mezzi d’informazione. Si tratta invece di continuare a dare seguito a un lavoro tra istituzioni che vede all’opera una squadra di alto profilo, come negli ultimi due anni, verso il risultato della statizzazione, sfiorata in questa occasione e mancata esclusivamente per ragioni tecniche e non politiche tenendo conto del parere favorevole del Ministro competente Maria Stella Gelmini. Oltre all’iniziativa governativa, che riguarda quindi un livello nazionale e i 20 istituti pareggiati italiani, tra i quali il Braga è il più avvantaggiato, avendo sottoscritto da 5 anni un protocollo d’intesa, va ripreso un tavolo di confronto politico e strategico, tra gli enti locali, a partire da quelli che costituiscono il consorzio che amministra l’istituto (Regione Abruzzo, Provincia, Comuni di Teramo e Giulianova) per pianificare le attività future e verificare le compatibilità di bilancio. Questi sono i livelli su cui l’amministrazione dell’Istituto Braga intende lavorare e questi sono gli interlocutori con i quali intende confrontarsi per il bene dell’istituto”.
La risposta dell’amministrazione comunale teramana.
“Il mancato inserimento del finanziamento a favore del Liceo Musicale Braga di Teramo nel Decreto Milleproroghe, non pregiudica alcunché a proposito della statalizzazione dell’istituzione musicale teramana ma segna, molto più semplicemente, l’esito non fortunato di un tentativo, al quale ora seguiranno altri. Va sottolineato che l’emendamento presentato dal Senatore Paolo Tancredi non è stato bocciato, bensì dichiarato inammissibile e ciò in connessione con la natura stessa del provvedimento governativo che si riferisce, per definizione, a proroghe di natura temporanea o ad argomenti in esso inseriti ma comunque di diversa specie rispetto a quello della statalizzazione del Braga. Dalla vicenda, in ogni caso, emergono elementi positivi che rafforzano gli impegni volti ad individuare il percorso verso la statalizzazione. Aspetti come la coesione dei parlamentari teramani, l’assenso al progetto fornito dal Ministero della Pubblica Istruzione, l’adesione del Conservatorio dell’Aquila e la stessa pronuncia positiva delle Commissioni Parlamentari I e V, lasciano aperti ampi margini di manovra. Intanto, allo scopo di individuare le problematiche urgenti del Liceo Musicale e con l’intenzione di trovare per esse adeguate soluzioni, nella prossima settimana si terrà una riunione tra Comune, Provincia, Regione e i parlamentari teramani, per accertare le necessità finanziarie del Braga e valutare le connesse azioni da intraprendere”.