Campli. “Il sindaco Giovannini e la sua giunta, dopo quasi due anni, continuano a utilizzare la prepotenza pur di non far parlare coloro che denunciano il vuoto amministrativo”.
È quanto denuncia il gruppo di opposizione camplese composto da Antonio Francioni, Roberto Ricci, Federico Agostinelli, Piero Quaresimale e Carlo Olivieri. A scatenare l’ira dei politici alcune presunte “tecniche” amministrative da parte del primo cittadino Gabriele Giovannini, quali “repressione della libertà di parola e di replica, spreco di denaro pubblico per scopi personali, sabotaggio di qualsiasi intervento volto a fare chiarezza sui “movimenti tra le poltrone””.
A sostegno della sua tesi, il gruppo di opposizione porta a esempio il divieto di riprese durante i Consigli comunali e dei cartelli mobili in piazza o la mancanza di un regolamento del Consiglio comunale.
“Ci chiedono di fare proposte?” spiegano meglio. “Ne facciamo già tantissime, tutte concrete, utili e messe a verbale con dichiarazione di voto in consiglio comunale. Peccato che l’amministrazione bandisce l’opposizione come i governi del mondo occidentale bandiscono Wikileaks! Non sarà forse a causa delle scomode verità talora rivelate che potrebbero far crollare il consenso al “governo Giovannini”? Chiediamo da tempo, ancora una volta senza risposta, la reale situazione debitoria del Comune che Giovannini vuole nascondere per coprire amici e parenti del passato. Non solo: gli amministratori di Campli continuano ad assumere senza concorso e senza titoli “i loro protetti” (Lino Silvino, l’Autista, la Segretaria, prima dei non eletti nella lista del sindaco), gravando sul bilancio comunale che non a caso è stato uno dei nostri principali punti di scontro”.
Ultimo episodio a scatenare la denuncia dei politica una presunta onerosa collaborazione esterna, quasi 10.000 euro per 6 mesi, alla ragioniera Crisucci, pagata dal Comune di Campli ma che lavorerebbe effettivamente nel Comune di Nereto.
“L’amministrazione insiste ancora sull’atteggiamento critico dell’opposizione sulla “svendita” del convento di S.Bernardino” continua, inoltre, il gruppo di opposizione. “Un atto che dimostra palesemente, e senza bisogno che lo dica l’opposizione tanta è la sua evidenza, l’incapacità di questa giunta di trovare i fondi per salvare il monumento dal degrado preferendo così una vergognosa fuga rispetto a precise responsabilità amministrative. Una umiliazione profonda per i camplesi che, nel passato, si sono tanto impegnati e avevano scommesso sul futuro pubblico di S.Bernardino. Chissà se un giorno Giovannini non venderà anche la Scala Santa!”.
In merito, invece, alla diatriba sul SIT, secondo il gruppo l’amministrazione, senza accorgersene, darebbe ragione all’opposizione. “E’ vero che il progetto fu iniziato nel 2006, fortemente voluto dalla giunta Stucchi” spiegano, infatti, i politici, “ma a curarlo fu il tecnico comunale di allora, oggi assessore Di Bonaventura, che forse aveva già iniziato a fare politica piuttosto che lavorare da dipendente comunale a disposizione della collettività. Ci chiediamo e siamo sinceramente preoccupati di come possa questa giunta amministrare Campli e le sue risorse, se è incapace di confrontarsi lealmente con l’opposizione sui problemi che interessano il Comune e bisognosa soltanto di gettare fango a livello personale sui singoli consiglieri. La sensazione è che chiunque decida di opporsi a Giovannini venga messo a tacere, mistificato o, ancor peggio, calunniato come il consigliere Federico Agostinelli”.