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Martinsicuro, incubo di una notte di mezza estate: la lettera

Martinsicuro. E’ una presa di posizione molto critica, nei torni, quella di Elisa Foglia, segretario cittadino del Dem. Camion sulla sabbia nelle serate estive, per le attività di ripascimento. Un accostamento che mal si concilia con il movimento turistico cittadino.

Appunti, riflessioni e considerazioni turistiche più ampie accompagnano la lettera che pubblichiamo.

 

La lettera

Ci riempiamo la bocca di marketing turistico, si fanno fiere per promuovere il nostro territorio e poi la situazione di un turista, oltre che del cittadino, che si trova ad uscire la sera sul lungomare a Martinsicuro è la seguente:

Luna Park sopra le dune di sabbia del ripascimento con i bimbi che saltano accompagnati dal rumore delle ruspe che, alle ore 22.30, sono in piena attività.

 

Camion carichi di sabbia che escono dal molo e sfrecciano sul lungomare aperto al traffico veicolare, tra passeggini e biciclette che ovviamente non sanno dove passare per essere il marciapiede – fortunatamente- pieno di persone che passeggiano (in alcuni tratti anche in fila indiana! tanto è stretto ). Gente ferma in strada a chiacchierare, con le macchine che fanno la gincana.

 

Unica attrazione le attività di posizionamento della sabbia.

Tutto caotico, disorganizzato, deprimente.

 

Questa amministrazione si assuma la responsabilità di quanto sta accadendo al nostro territorio, si assuma la responsabilità di una assoluta incapacità di cambiare verso alle cose, e invece di ricordare quello che non è stato fatto nel passato, cominci a rendersi conto di quanto non è stato fatto nel presente. Incapacità di stabilire relazioni con gli enti sovracomunali per attrarre fondi che invece altri comuni hanno intercettato.

 

Mancanza di una proposta turistica chiara, tale da permettere di lottare per riportare la bandiera blu, di battere i pugni per lo stato delle acque, di battere i pugni per agire con il ripascimento a primavera, di dialogare con le associazioni del territorio.

 

Una amministrazione che da la sensazione, nonostante tutte le sue forze in campo, di non riuscire a gestire questa situazione ormai disarmante, che costa a tutti, non solo alle attività turistiche. Martinsicuro resta una città anonima.

Eppure appare evidente che per fare turismo la prima cosa è preparare il territorio ad accogliere chi sceglie di passare le ferie a Martinsicuro.

Le opere di ripascimento non possono svolgersi in piena stagione estiva. Non è giustificabile un tale ritardo. Nei paesi che vivono di turismo estivo questi lavori si fanno a Gennaio. Anche perchè se tale operazione risulta essere prioritaria, visto che ogni anno si svolge nelle medesime condizioni, una amministrazione attenta le programma in modo da operare almeno un mese e mezzo prima. Anche perchè il problema non è dei soldi che il Comune anticipa sempre nonostante il riconoscimento del rimborso regionale. Riconoscimento che comunque quest’anno è avvenuto il 27 Aprile. Se fossimo stati pronti per quella data certamente le operazioni potevano partire per fine maggio.

 

Incomprensibile inoltre, soprattutto per le tante famiglie con bambini, punto di forza del nostro turismo, la scelta di non chiudere il lungomare, in particolare nelle ore serali.

 

Per non parlare degli eventi programmati! O meglio di quelli non programmati. Un calendario che esprime perfettamente il senso di rassegnazione di una amministrazione che non sa piu’ cosa inventare. Non ci sono soldi? In realtà ben 30.000 euro sono stati spesi per iniziative e feste varie che non qualificano in alcun modo l’estate martinsicurese.

 

 

Solo mercatini che in verità sono organizzati da associazioni esterne e che non coinvolgono in nessun modo le attività del nostro territorio.

E per concludere la scelta di fare business con le multe che colpiscono i già pochi turisti arrivati: una città che vuole dirsi “turistica” accompagna le persone in sicurezza nella fruizione dei suoi beni naturali.