Qualcosa come 18 milioni di euro pronti ad entrare nelle casse comunali da destinare alla riqualificazione delle periferie. L’invito a non perdere un’occasione più unica che rara per “allungare le mani” su un finanziamento ministeriale dedicato specificamente ad interventi di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e per la mobilità sostenibile e la sicurezza territoriale delle città capoluogo di provincia, arriva da Gianguido D’Alberto, capogruppo del Pd in Comune, che invita l’amministrazione teramana a cogliere questa occasione.
Sui quasi 500 milioni di euro stanziati a livello nazionale, infatti, un contributo non indifferente potrebbe arrivare all’ombra della cattedrale teramana, “per ridar vita finalmente alla periferia teramana, da tempo completamente abbandonata da Palazzo di Città”, come ha sostenuto lo stesso consigliere.
“Una opportunità”, continua D’Alberto, “per ricucire armonicamente il rapporto con il centro, anche portando a termine questioni ‘irrisolte’, per incapacità e ritardi, quali ad esempio gli interventi pubblici sul quartiere Cona, privato in particolare delle risorse per il recupero della Fornace e per lo spostamento della centrale Enel, ovvero le opere di riqualificazione nelle popolose frazioni periferiche ad Est e ad ovest della città, come San Nicolò, Villa Vomano e le rispettive frazioni limitrofe, interamente dimenticate dal centrodestra teramano e slegate dal contesto urbano”.
Ma, visto che i tempi stringono e i progetti devono essere presentati entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta lo scorso 1 giugno, ci si augura che l’amministrazione sappia agguantare questa opportunità, non lasciando andare un’occasione così come fatto in passato, come ad esempio con i fondi regionali destinati al prolungamento dell’orario dei nidi.
“Considerato che questo importante finanziamento era già stato previsto dalla ultima legge di stabilità”, dice il capogruppo del Pd, Infatti, “ci auguriamo che il sindaco e l’amministrazione abbiano letto la legge e che negli scorsi mesi abbiano fatto il possibile per creare le condizioni per non perdere anche queste risorse. E, nel rispetto dei tempi previsti dal bando, si coinvolgano e si ascoltino in questo percorso i territori, anche, ma non solo, per il tramite dei comitati di quartiere e di frazione, perché finalmente la pianificazione urbanistica cittadina possa dirsi veramente partecipata e condivisa”.