Nereto. Guerra di carte bollate tra la Poliservice (che è l’ente gestore dei rifiuti in Val Vibrata) e l’Unione dei Comuni, che attraverso il consorzio ha in qualche modo dato forma alla nascita della stessa società.
Un decreto ingiuntivo da 710mila euro, relativo a pagamenti nelle forniture dei servizi ai Comuni dell’ambito territoriale ancora non saldati. Un passaggio tecnico per taluni, politico per altri, visto che non sempre si registra una regolarità da parte del Comuni nel corrispondere alla società partecipata il pagamento delle forniture. Di certo una situazione paradossale vista quella che è la genesi, la caratteristica e la finalità della Poliservice. Va detto, però, che la stessa Unione dei Comuni, in una delle ultime seduta di giunta ha deciso di opporsi al decreto ingiuntivo avanzato dalla Poliservice, dando mandato ad un legale di percorrere le strade del caso. Un’ingiunzione da soddisfare entro 40 giorni dalla notifica della stessa oltre agli interessi di mora.
Nella seduta in questione mancavano alcuni sindaci (Corropoli, Nereto e Sant’Egidio, assenze queste che possono in qualche modo favorire riflessioni di varia natura), ma è altrettanto interessante leggere nella delibera del perchè è stato deciso di impugnare il decreto ingiuntivo.
Dal fatto che viene contestato l’inserimento di somme definite improprie nell’applicazione degli interessi di mora. Valutazione fatta dal Mauro Scarpantonio, delegato del Comune di Controguerra), che in sede di deliberazione ha eccepito anche la conflittualità tra l’incarico di rappresentante dell’Unione nella Poliservice e la carica nello stesso qualche presidente della stessa società.
Caustico, invece, il commento di Cristina Di Pietro, sindaco di Civitella del Tronto, che parla di “fallimento politico dell’Unione e della Poliservice, in quanto società partecipata dell’Unione stessa”, riferendosi al decreto ingiuntivo. Situazione in evoluzione questa, che in ogni caso mostra tutte quelle che sono talvolta le anomalie e i rapporti tra l’Unione e la Poliservice.