Atri. “Il comune di Atri si trova in una obiettiva situazione di crisi finanziaria al limite del dissesto, sia sotto il profilo della liquidità che per quel che riguarda l’incapacità dimostrata di non riuscire ad ottenere il contenimento della spesa corrente e neanche la riscossione dei crediti esigibili”.
Lo ha dichiarato il Partito Democratico atriano, precisando che “dal documento di bilancio si evidenziano queste carenze e vengono annunciate dal Sindaco delle azioni tese al recupero di risorse finanziarie quali: alienazione di immobili, rimodulazione dei servizi comunali e perfino la possibilità di cedere ai privati la rete di distribuzione del gas metano. Annunci altisonanti ed impegnativi ma che vengono puntualmente smentiti dai fatti, dal modo di amministrare del Sindaco, che continua ad operare con una gestione allegra delle risorse dei cittadini di Atri, con poco rigore e con metodi altamente clientelari. Sul bilancio cerca di confondere il giudizio dei cittadini, cambiando le carte in tavola, imponendo alla struttura amministrativa di sostituire documenti, cercando di addolcire l’amara pillola della gravità della situazione del nostro Comune, con messaggi mistificatori e volutamente rassicuranti che però non possono coprire le gravi difficoltà esistenti”.
Per i democratici “il governo Renzi ha di fatto imposto il divieto di aumentare le tasse locali. C’era una sola possibilità di ritoccare in alto una aliquota, la Tari, e questo aumento è stato puntualmente fatto portandola dall’ 8% al 10%, ben il 25% in più. Ed il Sindaco candidamente si vanta di non aumentare le tasse. Ma i cittadini di Atri si apettavano che fossero ridotte! La gestione allegra delle finanze comunali è dimostrata dall’eccessivo ricorso alle anticipazioni di cassa, che hanno prodotto un costo annuo per interessi di ben 80 mila euro. Il Sindaco si lamenta che è costretto a ricorrere a tali anticipazioni perché non vi è liquidità, ma allo stesso tempo paga, in maniera indebita, bollette ed utenze del Centro turistico Integrato, che dovrebbero essere pagate dal gestore per oltre 60 mila euro! Bollette ed utenze di un privato pagate con soldi nostri…Incredibile, quasi il costo degli interessi passivi dovuti alle banche”.
Per il Pd “ci sarebbero tanti altri esempi di malgoverno da evidenziare. Citiamo questo caso perché, oltre al forte dubbio che in esso si possa ravvisare un serio danno erariale per il Comune, è la dimostrazione della gestione allegra e dello sperpero di danaro pubblico perpetrato dal Sindaco ai danni dei cittadini”.