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Teramo, Pomante a Brucchi: “Quale criterio per le nomine della nuova Giunta?”

Incomprensibile. Questa la definizione del consigliere arancione Gianluca Pomante che, nell’esaminare i curricula dei nuovi assessori teramani e le deleghe loro assegnate, ritiene le scelte del sindaco Maurizio Brucchi, “altamente innovativa da considerare superato ogni titolo di studio, ogni esperienza certificata, ogni specializzazione o formazione professionale”.

E dopo aver brevemente riassunto le esperienze di ciascun assessore, lasciando fuori il solo Marco Chiarini, chiede al primo cittadino “quale criterio, quale meccanismo, quale iter logico-giuridico o anche soltanto economico–funzionale abbia utilizzato per valorizzare le competenze di ciascun componente della nuova Giunta ed associarle alle deleghe assegnate. E in base a quale criterio, dall’unione tra le competenze e le deleghe, dovrebbe scaturire quel vantaggio competitivo, per la città di Teramo, in grado di rimediare allo sfacelo attuale, alla devastazione degli ultimi anni”.

Per Pomante, infatti, nella scelta della nuova Giunta regnerebbe la “logica del caos” che produce un “pastrocchio inenarrabile”. Infatti se già ad un tecnico cui venga affidato un incarico nel proprio settore comprendere le logiche della pubblica amministrazione e stabilire un rapporto fiduciario con il personale comporta uno o due anni di lavoro e studio, per chi viene invece catapultato in un settore di cui non conosce neppure gli aspetti tecnici, serviranno quanto meno un paio di anni solo per capire cosa si dovrebbe fare.

Nel frattempo” conclude Pomante, “dato che sono un cittadino ligio e prendo esempio dal mio Sindaco, adottando la logica con la quale ha assegnato le deleghe, andrò dal salumiere a chiedere consigli per la mia cefalea, al Pronto Soccorso per farmi consigliare un buon ristorante e dai Vigili del Fuoco per sapere come predisporre un business-plan per un finanziamento comunitario. Magari funziona”.