Malcontento dei dipendenti della Provincia: “dalla giunta Catarra solo un assordante silenzio”

Provincia-di-Teramo-logoTeramo. Manca poco meno di un mese al Natale, simbolo per eccellenza dello stare in famiglia. Serenamente. Questo, tuttavia, sarà un Natale triste per gli oltre 400 dipendenti della Provincia di Teramo. La previsione arriva direttamente da loro. Loro, che si definiscono i “dipendenti umiliati della Provincia”. Ma che conservano ancora una dignità. Quella dignità e quel rispetto di sé stessi che li spinge a denunciare, pur nell’anonimato, la situazione che si trovano a vivere nell’Ente attualmente gestito dalla Giunta di Valter Catarra.

Una Giunta che, in barba al “patto etico” proposto ai dipendenti in campagna elettorale, “continua con il suo immobilismo e l’assordante silenzio sulle questioni relative ai provvedimenti legati alla gestione del personale”. Tutto gravita intorno ai pagamenti che spettano a coloro che quotidianamente offrono il proprio servizio: “ad oggi non liquida ancora le spettanze dell’anno 2009 e, di conseguenza, non si preoccupa neppure di definire il fondo dell’anno in corso”. E in vista dell’introduzione ormai prossima della riforma “Brunetta”, “mentre tutte le amministrazioni si sono prodigate per accelerare le liquidazioni delle spettanze dei dipendenti e per coprire i posti vacanti in organico, anche attraverso concorsi esterni e mobilità tra enti, la giunta Catarra, analogamente alla precedente (e, forse, per questo l’opposizione rimane muta…..) si preoccupa solo di premiare un ristretto numero di dipendenti che, per meriti sconosciuti, riceve incentivi di diverse migliaia di euro, con buona pace dell’equità del trattamento. Eppure” aggiungono “molti di noi ci avevano creduto, ma i fatti, purtroppo, ci hanno fatto ben presto ricredere”. E il riferimento qui è alle figure dirigenziali, agli “stipendi d’oro” per gli autisti, alla società in house, ai soldi spesi per i viaggi istituzionali, al blocco della programmazione, alle numerose consulenze esterne e al blocco della contrattazione interna.
“Per questa Giunta” è la triste conclusione “noi non siamo persone, ma ostacoli da rimuovere. Sarà un Natale triste per noi dipendenti della Provincia di Teramo e temiamo che ne seguiranno molti altri. Chissà se il buon presidente Catarra, padre di famiglia e dipendente pubblico anch’egli, verrà illuminato dall’atmosfera natalizia ed avrà il coraggio, guardandoci in faccia, di farci gli auguri di Natale dicendoci che va tutto bene”.

Di seguito, il testo integrale della lettera inviata dai dipendenti “umiliati” della Provincia di Teramo.
Chi scrive è un gruppo di dipendenti della Provincia di Teramo, costretto all’anonimato per ovvi motivi di opportunità, che vuole segnalare la situazione venutasi a verificare nell’Ente sotto la gestione della giunta Catarra.
Questo sarà un Natale triste per gli oltre 400 dipendenti della Provincia di Teramo.
La giunta Catarra, disattendendo le promesse ed i proclami fatti in campagna elettorale e disconoscendo platealmente il “patto etico” proposto ai dipendenti, continua con il suo immobilismo e l’assordante silenzio sulle questioni relative ai provvedimenti legati alla gestione del personale.
La giunta, oltre a farsi promotrice di attacchi umilianti, anche a mezzo stampa, verso il personale che, al contrario, dovrebbe tutelare, ad oggi non liquida ancora le spettanze dell’anno 2009 e, di conseguenza, non si preoccupa neppure di definire il fondo dell’anno in corso (2010).
Mentre negli ultimi mesi, per evitare o, almeno, mitigare, i nefasti effetti che la riforma “Brunetta” avrà, nei prossimi tre anni, sulle tasche dei lavoratori pubblici, tutte le amministrazioni si sono prodigate per accelerare le liquidazioni delle spettanze dei dipendenti e per coprire i posti vacanti in organico, anche attraverso concorsi esterni e mobilità tra enti, la giunta Catarra, analogamente alla precedente (e, forse, per questo l’opposizione rimane muta…..) si preoccupa solo di premiare un ristretto numero di dipendenti che, per meriti sconosciuti, riceve incentivi di diverse migliaia di euro, con buona pace dell’equità del trattamento.
Eppure molti di noi ci avevano creduto, ma i fatti, purtroppo, ci hanno fatto ben presto ricredere:
– è stata eliminata al figura del direttore generale, ma sembra che, ben presto, verrà ricostituita;
– non è stata eliminata nessuna dirigenza a seguito di una benché minima organizzazione; ci si è limitati a prendere atto del pensionamento di quasi tutti i dirigenti tecnici, creando di fatto un macro settore che ha messo in ginocchio i servizi tecnici della Provincia;
– non sono state eliminate posizioni organizzative ma, al contrario, sono state create posizioni di staff che, udite, udite, comprendono anche l’autista personale del presidente il quale percepisce uno stipendio superiore di un qualsiasi funzionario quadro (stipendio, sicuramente, meritato visto che deve portare in giro, 24 ore su 24, il presidente, mentre i dipendenti faticano ad avere un’auto di servizio a disposizione per fare il loro lavoro….);
– vogliono aumentare ulteriormente lo staff presidenziale inserendoci tutti gli autisti (che sono ad esclusivo servizio degli assessori) e altro personale, anche esterno, facendo così lievitare i costi sottraendo risorse al resto del personale;
– hanno eliminato i precari, creando una società “in house” con compiti e competenze incerte, ma hanno riempito le segreterie degli assessori e gli uffici di stagisti e tirocinanti, creando così una nuova compagine di derelitti speranzosi di una qualche stabilizzazione (in alcuni casi già promessa);
– spendono soldi pubblici in viaggi “istituzionali” in Italia e all’estero dove partecipano in gran numero assessori e consiglieri: fiere, convegni, incontri, rapporti, ecc., che vedono gli amministratori molto partecipi ma dei cui risultati nulla si conosce;
– hanno bloccato e svilito le attività di programmazione che, seppure con fatica, la passata amministrazione aveva messo in porto: progetti quali la tabellazione turistica, la valorizzazione delle aree agricole, il piano area Val Tordino, il nuovo sito web, ecc., ormai morti e sepolti;
– hanno richiesto a tutti i dipendenti i curricula professionali e formativi per poi cestinarli senza leggerli continuando ad umiliare, quotidianamente, chi svolge con onestà e competenza il proprio lavoro;
– si trincerano dietro il famigerato rapporto ispettivo ministeriale, in base al quale hanno creato una task force, pagata profumatamente con soldi pubblici, costituita da due professionisti esterni (ma non avevamo un ufficio legale ed un segretario provinciale?), e da personale interno. Dei risultati di tale gruppo di lavoro nulla si conosce;
– continuano a pagare consulenti esterni per materie che possono agevolmente essere sviscerate dal personale interno, che possiede capacità spesso riconosciute anche da altri Enti ma ignorata e svilita dalla Provincia stessa;
– hanno bloccato di fatto le attività di contrattazione interne, con la colpevole complicità delle sigle sindacali, evitando così di parlare di riorganizzazione della pianta organica, di fondo, di contrattazione decentrata, ecc.
Si potrebbe aggiungere molto di più, ma da ultimo vorremmo ulteriormente sottolineare come, per questa Giunta, noi non siamo persone, ma ostacoli da rimuovere.
E si, sarà un Natale triste per noi dipendenti della Provincia di Teramo, e temiamo che ne seguiranno molti altr… Chissà se il buon presidente Catarra, padre di famiglia e dipendente pubblico anch’egli, verrà illuminato dall’atmosfera natalizia ed avrà il coraggio, guardandoci in faccia, di farci gli auguri di Natale dicendoci che va tutto bene!

Firmato
Dipendenti umiliati della Provincia di Teramo

 

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