Giulianova. ‘Per il 29 aprile è stato convocato un consiglio comunale con numerosi punti all’ordine del giorno per decidere, tra l’altro, le tariffe dell’IMU e della TARI. La corposa e complessa documentazione è stata consegnata nel pomeriggio di martedì 26. Considerando che i consiglieri comunali lavorano, i tempi per lo studio e la conoscenza sono sostanzialmente inesistenti. Ma la forzatura non è solamente nei confronti del buon senso e del rispetto degli eletti del popolo, giacchè vengono calpestate, con noncuranza, persino le regole scritte che sono alla base del funzionamento delle istituzioni democratiche.
Il Regolamento delle Commissioni Consiliari dice infatti:
· Le Commissioni svolgono l’attività preparatoria, istruttoria su atti, provvedimenti, indirizzi ed orientamenti, da sottoporre alla determinazione del Consiglio Comunale.
· Ciascuna Commissione secondo le rispettive competenze ha il potere consultivo su proposte di deliberazione di competenza consiliare.
· Le Commissioni hanno potere di istruire gli atti deliberativi del Consiglio nonché il controllo politico ed amministrativo e lo svolgimento di attività conoscitive su temi di rilevante interesse comunale.
· Quando l’istruttoria si chiude con l’attestazione di pareri favorevoli, la proposta viene iscritta nell’ordine del giorno nella prima adunanza del Consiglio.
· Le Commissioni devono pronunciarsi ordinariamente entro (7) sette giorni.
· Per argomenti di particolare complessità, il Presidente interessato, può richiedere una proroga non superiore a giorni 15 (quindici)’.
Lo afferma in una nota l’associazione Il Cittadino Governante.
‘Ci chiediamo: se le regole sono queste, come ha fatto il presidente del consiglio comunale (in ossequio al sindaco) a inviare il 21 aprile la convocazione del consiglio comunale da tenere il 29 aprile quando le commissioni consiliari per esaminare la documentazione dei tanti punti all’ordine del giorno e per dare il parere si sono riunite il 27 aprile? Per essere più chiari: se il regolamento dice che “la proposta viene iscritta nell’ordine del giorno nella prima adunanza del Consiglio, quando l’istruttoria si chiude con l’attestazione di pareri favorevoli” come ha fatto il presidente del consiglio a definire l’odg del consiglio 6 giorni prima che la commissione di riunisse, quando non esisteva ancora alcun parere? Ha forse i poteri della divinazione?
Siamo seri, per cortesia. Se un’amministrazione vuole essere veramente trasparente e intende consentire la partecipazione consapevole e costruttiva di tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, deve concedere un tempo congruo per lo studio della documentazione riguardante i punti da dibattere in consiglio comunale. Crediamo che ciò sia più che ragionevole. Se lo scopo, invece, è quello di rendere difficoltosa la conoscenza degli atti per costringere i consiglieri ad essere impreparati e sottrarsi così alle eventuali critiche, la strategia di dare la documentazione in extremis è senz’altro efficace; ma quel sindaco, quell’amministrazione e quella maggioranza sono indubitabilmente poco democratici e molto probabilmente poco attrezzati per reggere il confronto e per esercitare il buon governo’, insiste Il Cittadino Governante.
‘A Giulianova è così da anni, specialmente quando i temi sono imbarazzanti per l’amministrazione. In questo caso si tratta di nuovi, ulteriori aumenti della tassa sui rifiuti (TARI).
Un altro esempio? Il 30 aprile scade il termine per la presentazione del Bilancio di previsione; ad oggi cittadini e consiglieri comunali di opposizione sono all’oscuro di tutto. Il sindaco strombazzava a dicembre scorso: “il passo ulteriore non può che essere la costruzione condivisa del Bilancio 2016 del Comune che veda tutti assieme, amministratori, comitati di quartiere ma anche associazioni e forze politiche di maggioranza e di minoranza, per decidere su scelte fondamentali della città. A gennaio, pertanto, chiamerò tutti a partecipare alla prima assemblea sul Bilancio partecipato, occasione in cui ciascuno potrà dare un contributo per costruire collettivamente il bilancio della, chiamiamola così, famiglia Giulianova. Il 2016 – conclude il sindaco – sarà dunque l’anno all’insegna di una fase nuova, e particolarmente qualificata, della democrazia partecipativa”. Saranno lacrime e sangue per i cittadini giuliesi – lo vedremo – e quindi è meglio non far sapere troppo.
Alla luce di tutto ciò, come fa il sindaco – vittima della sua manifesta inadeguatezza amministrativa – a sfuggire alla critica di essere un demagogo che fa costantemente propaganda, cronicamente incapace di confrontarsi con le regole democratiche?
Riteniamo assolutamente inutile partecipare alla seduta di un consiglio così umiliato, praticamente ridotto a uno zerbino: studieremo le carte – come siamo soliti fare – e poi racconteremo direttamente noi ai cittadini come stanno le cose’, conclude l’associazione di cultura politica giuliese.