Lo hanno chiamato tutti in causa ma il consigliere regionale Paolo Gatti, leader del gruppo Futuro In, attualmente fuori regione, preferisce non rilasciare dichiarazioni riguardo alle dimissione dell’ex assessore comunale ai Lavori pubblici di Teramo, Giorgio Di Giovangiacomo, causate dal mancato cambio di passo dell’amministrazione comunale teramana voluto dagli stessi esponenti della corrente gattiana. Dimissioni giunte all’indomani della consegna al sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, di quel famoso “decalogo” presentato proprio dal gruppo Futuro In che ha creato non pochi pruriti all’interno di quel che resta della vecchia maggioranza, fortemente criticato dal gruppo Teramo soprattutto.
E mentre il coordinatore provinciale di Forza Italia, Vincent Fanini, auspica che i membri dei partiti e delle liste civiche di appoggio alla maggioranza di centrodestra del Comune di Teramo, ritrovino “quel senso del dovere, quel senso di responsabilità, che in questo momento, più che mai, pare irrinunciabile nella vita politica della Città capoluogo”, rinunciando alle “iniziative individualiste” e smettendola di fare “questo fastidioso ping pong di addebiti per colpe varie gli uni verso gli altri per futili motivi”, c’è anche chi si chiede dove sia stato il partito finora quando la consigliera Alessia De Paulis sceglieva di lasciare FI per entrare a far parte del gruppo civico Teramo soprattutto.
“Ci sorprende questa estemporanea ed inopportuna sortita che denota con tutta evidenza una scarsa conoscenza delle vicende politiche ed amministrative del Comune di Teramo”, scrive in una nota la lista civica “Al centro per Teramo”, chiedendosi chi ci sia davvero dietro le parole di Fanini, “e non potrebbe essere altrimenti giacché in tutto questo periodo, durante il quale ci sono anche state criticità, problemi e difficoltà amministrative e politiche, non lo abbiamo mai sentito intervenire per dare un contributo costruttivo per la città di Teramo”.
Una crisi, questa, che ha riportato il fuoriuscito Guida Campana nella famiglia della civica di Mauro Di Dalmazio e che attende le prossime mosse del primo cittadino, stretto in una morsa tra una maggioranza ormai scollata e questioni spinosissime come la Teramo Ambiente e l’approvazione del bilancio che impongono a Brucchi la conta dei vota. Una forza numerica che però ora potrebbe non essere più dalla sua parte.