Una “strategia” per mettere le mani avanti e scaricare eventualmente le colpe su altri in caso di caduta dell’amministrazione Brucchi-bis. All’indomani della nota per il sindaco di Teramo, inviata dal gruppo Futuro In ad alcune “redazioni selezionate”, con il decalogo delle cose da fare (tra le quali la manutenzione delle strade, la chiusura della discarica, la realizzazione di un caffè letterario all’Ipogeo), non cessano le polemiche di esponenti della stessa maggioranza e di opposizione che riguardano in particolar modo la richiesta dell’accensione di un mutuo da 2 milioni di euro da destinare alle manutenzioni.
“La manutenzione stradale era uno dei punti principali del programma elettorale”, ricorda l’assessore Rudy Di Stefano, “che non è stato possibile attuare subito perché è stata data la priorità ai lavori nelle scuole ma che ora non è più rimandabile”.
Per l’assessore, dunque, che ha ribadito come il così detto “decalogo” possa essere considerato una sorta di memorandum per il primo cittadino, appare oramai improcrastinabile dedicarsi alle strade viste le condizioni in cui versano, accendendo se necessario anche un mutuo. E nonostante lo stop che sarebbe arrivato dagli uffici sull’utilizzo dei 650 mila euro circa incassati con la rinegoziazione dell’affitto delle antenne telefoniche o sulla destinazione completa della Bucalossi a questo settore, Di Stefano non si piega. “Capisco le responsabilità e le ragioni che ha fatto presente la dirigente Ferretti”, prosegue l’assessore, “ma anche noi abbiamo una responsabilità nei confronti della città”.
Ma l’idea di un nuovo mutuo che andrebbe a gravare sulle spalle dei cittadini, oltre a non piacere alle opposizioni con la netta contrarietà del Movimento 5 Stelle che ha chiesto nuovamente le dimissioni del sindaco, non piace neanche al gruppo civico Teramo soprattutto, definitosi “critico nella maggioranza per il bene della città”.
“La soluzione di un nuovo mutuo dovrebbe essere presentata solo come soluzione estrema e in mancanza di altre alternative”, ha commentato Alberto Covelli, che non ha condiviso la scelta di Futuro In di presentare un documento definito un “paradosso” visto che la maggior parte dei punti riportati nel decalogo vedono direttamente interessati gli assessorati dello stesso gruppo che li ha promossi. Inoltre per Covelli ciò che manca sono proprio le proposte concrete, come ad esempio nel bando sulla discarica, o non utili per la realtà cittadina, come il caffè letterario all’Ipogeo, ribadendo l’appoggio agli uffici comunali che avrebbero non approvato l’utilizzo dei fondi per le manutenzioni vista la costante presenza dell’anticipazione di cassa e dei debiti fuori bilancio.
Ma riguardo ad una possibile uscita dalla maggioranza Covelli appare tergiversare. Chissà che, con la spinta di altri (vedi la notizia ufficiosa sulle possibili dimissioni di Giorgio Di Giovangiacomo) le cose possano anche precipitare prima del previsto.