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Alba Adriatica, il dibattito sul carnevale estivo e la proposta (del 2007) del ticket

Alba Adriatica. Oramai il dibattito è in tempo reale. Il carnevale estivo di Alba Adriatica, tra proposte idee e prese di posizioni, il dibattitto viaggia veloce, veicolato soprattutto sulla rete.

 

E l’ultima sortita in ordine di tempo, quella di Gabriele Viviani, segretario cittadino del Pd, ha prodotto reazioni. Essenzialmente politiche, perché sempre sul web sono arrivate accuse sul passato di amministratore, negli anni in cui il Carnevale estivo, ad Alba Adriatica, lo organizzava Claudio Marastoni.

 

Lo stesso impresario che nelle scorse settimane ha presentato una nuova proposta, che però non sembra incontrare il favore dei Dem. Anzi, il Pd invita il sindaco a riflettere prima di accantonare l’assciazione Albamici”.

 

Agli appunti che gli sono arrivati, Viviani ha replicato sul proprio profilo Facebook, non dimenticando di postare un articolo del 2007. Quando l’allora commissario prefettizio Salvatore Marino, “bocciò” la proposta di un Carnevale (avanzata dallo stesso Marastoni), con un biglietto d’ingresso di 2 euro.

 

Questa la posizione di Viviani.

 

“Il carnevale estivo albense è già stato organizzato dalla società che fa riferimento a Claudio Marastoni negli anni 2005 e 2006 (nel 2005 anche col parere favorevole del sottoscritto a dimostrazione che la mia posizione non è contraria, in maniera pregiudiziale a questo gruppo, anche se, a onor del vero, all’epoca non c’era nessuna altra associazione disponibile ad organizzare l’evento).

Solo nel 2007, dopo che l’allora Commissario prefettizio, Salvatore Marino, bocciò la proposta di Marastoni, fu affidata l’organizzazione per lo svolgimento del Carnevale all’Associazione Albamici.

Da allora, per un decennio, l’associazione ha tenuto viva la tradizione del carnevale estivo arricchendolo, di anno in anno, di maschere e gruppi provenienti da tutta l’Italia.

La richiesta del PD al Sindaco, di fare in modo che non si interrompa l’esperienza fatta da un gruppo che si è costituito sul territorio, non è solo per la professionalità con cui hanno gestito l’organizzazione del Carnevale, ma anche per il “vuoto” che si potrebbe creare qualora l’associazione venisse “messa da parte”.

Una volta estromessa Albamici, e azzerata la pluralità delle offerte (il rischio è concreto, perché una volta impedita la continuità è difficile ricostruire un gruppo che abbia passione e professionalità) chi può asserire, senza alcun dubbio, che un gruppo qualsiasi non possa tornare a fare la richiesta che fu fatta nel 2007, di un evento a pagamento per il pubblico?