L’unione Comunale di Teramo ha, infatti, organizzato per oggi un gazebo in Piazza Martiri per dar seguito alla raccolta firme promossa lo scorso 22 maggio e giunta oggi a 383 firme.
Recentemente una delegazione del Pd ha incontrato il sindaco per evitare l’esecuzione dell’attuale progetto definitivo, proponendo l’acquisizione di Palazzo Adamoli e casa Salvoni (e la loro successiva demolizione) ricorrendo anche ad un’intesa tra enti per facilitarne l’espropriazione.
Proposta anche la possibilità, nel caso in cui il progetto non fosse stato sospeso, dell’integrazione e della rimodulazione di una parte dello stesso, utilizzando 270mila euro (previsti per illuminazione, accesso, etc.) e per la ricostruzione degli archi mancanti con le pietre ora accantonate a terra.
Stando a quanto riferito dall’unione teramana, il primo cittadino si è mostrato concorde con quanto proposto dal Partito Democratico. “Oggi” spiega meglio “deve dare seguito alle promesse, anche alla luce della trascorsa gestione dei fondi pubblici e dell’effettivo obiettivo, quello, cioè, di recuperare l’area del Teatro Romano, che può raggiungersi solo con la demolizione di entrambi i caseggiati. L’operazione indicata dal Pd, è bene ribadirlo, è meno dispendiosa da un punto di vista economico e sicuramente più completa rispetto al progetto in procinto di esecuzione. È arrivato, dunque, il momento di rimodulare il progetto nella parte in cui si prevede l’ingresso e l’illuminazione in favore dell’effettivo recupero e restauro dell’intera area”.