“Vorremmo ricordare alle istituzioni – si legge in una nota – che dopo i fatti del 23 dicembre, fu permesso lo svolgimento di un corteo,dopo poche settimane, per le vie centrali della città e nessuno protestò. Ora, a distanza di qualche settimana da una vile aggressione (che solo per una pura coincidenza non ha avuto conseguenze ben più gravi) ci viene posto un divieto da parte delle autorità. Non ci appelliamo alla costituzione, non faremo ricorsi e non ci prostreremo innanzi a nessuno per vederci garantito un diritto popolare: ogni settimana, con sistematicità, chiederemo di svolgere una manifestazione, fino a quando non si decideranno ad autorizzarla. Ai cittadini di Teramo: abbiate il coraggio di schierarvi a favore di coloro che ogni giorno lottano contro i veri ed unici nemici, il sistema bancario e le multinazionali israelo-statunitensi. Non vogliamo trasformare Teramo in un campo di battaglia, ma non accetteremo nemmeno più provocazioni e aggressioni”.