Teramo, nuovo teatro. Il Pd chiede la sospensione della gara d’appalto

pd_teramo1Teramo. Il Partito Democratico torna a parlare del nuovo teatro di Teramo dopo l’ultimo Consiglio comunale. Il gruppo ribadisce, infatti, la volontà di celebrare il referendum e, intanto, di sospendere la gara d’appalto.

Proprio l’iter che la riguarda, fa sapere il Pd, sarebbe stato prorogato di oltre un mese, in quanto alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande (previsti per il 5 maggio) non sarebbe giunta alcuna busta. Il termine sarebbe stato così prorogato al 16 giugno. Le ragioni ufficiali sostengono, però, che la decisione sia nata, invece, esclusivamente dalla necessità di modificare le cauzioni previste nel bando e ritenute eccessive dalla ditta proponente il project financing, la Straferro. Si tratta delle cauzioni riguardanti la gestione dell’opera e altre questioni come la garanzia della costruzione. Proprio quest’ultima sarebbe stata, ad esempio, ridotta drasticamente, passando da 20 a 4 milioni di euro. Una mossa definita dai consiglieri comunali d’opposizione “da saldi di fine stagione” e che presenterebbe diverse ombre.

Stando, infatti, a quanto dichiarato dagli esponenti del Partito Democratico, cauzioni troppo alte avrebbero reso meno appetibile la partecipazione alla gara. Ed ecco spiegato, secondo i consiglieri, il perché dell’assenza della presentazione delle domande. Giovanni Cavallari, capogruppo del Pd al Comune di Teramo, rimarca, inoltre, le stranezze che sembrano destare le tempistiche degli interventi. “Ho come l’impressione che l’amministrazione comunale si sia svegliata dopo aver emanato il bando” commenta, infatti, in merito “e si sia accorta che le cauzioni devono essere abbassate. Può accadere, ma non a conclusione di un iter. Rimane difficile pensare che un dirigente prenda decisioni così importanti senza consultare uffici e legali e che nessuno si accorga di queste anomalie”.

Ad ogni modo, la proroga lascerebbe ora il tempo necessario all’indizione del referendum. “Soltanto in questo modo” precisa in merito Gianguido D’Alberto “i cittadini potranno dire la loro nel modo più sereno possibile”. Il riferimento è alla situazione delicata che, secondo il gruppo consiliare, potrebbe andare a delinearsi una volta firmata una eventuale convezione. In questo caso, infatti, la “voce” del referendum potrebbe portare il Comune ad accollarsi penali e conseguenze.

Il Partito Democratico precisa comunque di non essere contrario alla nascita di un nuovo teatro, ma sente l’esigenza di una progettazione che crede manchi all’amministrazione comunale. Secondo l’opposizione, infatti, lasciando ogni cosa in mano a privati e project financing, non si risolvono, ma anzi si accentuano annosi problemi come il sistema viario, che subirà pesanti conseguenze all’inizio dei lavori nell’area del vecchio stadio comunale.

Tania Di Simone

 

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