Teramo%2C+dopo+la+prefettura+a+rischio+accorpamento+anche+la+Questura%3A+l%26%238217%3Ballarme+del+Siulp
abruzzocityrumorsit
/politica/politica-teramo/159846-teramo-dopo-la-prefettura-a-rischio-accorpamento-anche-la-questura-lallarme-del-siulp.html/amp/

Teramo, dopo la prefettura a rischio accorpamento anche la Questura: l’allarme del Siulp

Teramo. Lo scorso 10 settembre è stato consegnato ai sindacati di Polizia lo schema di decreto contenente il regolamento di riorganizzazione del Ministero dell’Interno, che prevede il taglio di 23 Prefetture, 23 Questure e 23 comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, che secondo un processo di gradualità, cesseranno di operare entro il 31 dicembre 2016.

 

 
La Questura di Teramo scomparirà così come pure la Prefettura per confluire nelle sedi della città dell’Aquila.
In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di chiudere Questure e Prefetture.

 

 
Un arretramento inaccettabile dello Stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori.
Un provvedimento che viene definito “sbagliato e intempestivo”, che anticipa addirittura i decreti delegati della Riforma Madia, depennando 23 sedi di uffici del Prefetto e del Questore: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno.
” A dispetto degli annunci” attacca Giovanni Di Giangiacomo, segretario provinciale del Siulp, ” nei fatti questo governo adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio, disinteressandosi completamente dei lavoratori degli uffici che saranno soppressi, dei quali nello schema del Dpr non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle comunità locali, che saranno lasciati più soli.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa smantellando lo Stato e lasciando nell’incertezza il personale che serve a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile.

 

 
Si tratta di timori fondati e di tagli che non tagliano dove serve. Infatti, il decreto mantiene assurdamente in vita tutte le strutture pletoriche del ministero dell’Interno. Restano i cinque Dipartimenti: Affari interni e territoriali; Pubblica sicurezza; Libertà civili ed immigrazione; Vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa civile; Amministrazione generale, politiche del personale.

 

 

 
Tutti i sacrifici in periferia, dove ci si confronta con la difficile realtà sociale ed economica – in particolare con i problemi della coesione sociale, lavoro e immigrazione – mentre restano intonsi gli uffici centrali, ai quali spetta il compito di elaborare le grandi strategie globali, le direttive di massima, gli indirizzi nei vari settori di attività e dunque non possono essere toccati.
In questo modo si rischia l’arretramento dei presidi fondamentali della sicurezza anche in zone particolarmente delicate. Inoltre, come verranno garantiti alcuni servizi fondamentali ai cittadini e agli stranieri? Penso a patenti, cittadinanza, passaporti, porto d’armi, permessi di soggiorno e certificati vari che i cittadini dovrebbero andare a ritirare a L’Aquila.
Qual è sarà il risparmio previsto? Si deve risparmiare nella politica della sicurezza e dei servizi da rendere alla collettività in questo modo? E’ il momento di trascurare le tensioni sociali in atto, la crisi mondiale e le guerre in corso alle porte del nostro Stato?
Un’ultima riflessione: si tagliano le Questure, Vigile del Fuoco e Prefetture ma si mantengono enti inutili e i costosissimi uffici regionali con tutto il loro abbondante personale. Bisogna tagliare sui veri sprechi, quelli della politica, ma su quello sembra che anche questo governo ci vada cauto.
La provincia di Teramo non è e non sarà mai, in questo modo, un’isola felice dove poter crescere i nostri figli e far prosperare l’economia.
Il SIULP è indignato, non perché cambierà il lavoro dei Poliziotti, ma perché sono in gioco le sorti di un territorio dove tutti viviamo ed abbiamo il sacro santo diritto – dovere di opporci a scelte scellerate che non possono essere supinamente accettate.
Chiediamo alle istituzioni locali, Comuni e Provincia, un impegno a presidio di importanti strutture che in questi anni non solo hanno garantito elevati livelli di sicurezza, ma anche, per quanto riguarda la Prefettura, un necessario coordinamento tra le forze dell’ordine ed il ruolo di garante dei livelli occupazionali in occasione di chiusure e crisi aziendali, di cui il nostro territorio è stato ed è attualmente protagonista”.