“Si è trattato di un confronto molto costruttivo” assicurano i membri del Pd, che sottolineano la richiesta fatta al sindaco, affinché possa farsi garante di alcuni punti. Ampia disponibilità e un sostanziale assenso da parte di Maurizio Brucchi, che ha ascoltato le proposte del gruppo.
Anche il Pd sente, infatti, la necessità di intervenire in merito al recupero dell’area del teatro anche passando attraverso la demolizione delle abitazioni che si trovano a ridosso del reperto. Richiesta, pertanto, massima celerità negli interventi esecutivi attraverso una corretta e trasparente gestione delle risorse pubbliche, “certamente non registrata fino ad oggi”, come lo stesso Pd sottolinea ripetutamente, criticando “il cattivo uso del denaro pubblico nel ribaltamento della finalità che prevedeva la demolizione e non, invece, l’avvenuta ristrutturazione”. Stando a quanto calcolato dal Pd, l’acquisizione e la successiva demolizione dei palazzi in questione ammonterebbe a circa un milione e 200mila euro, una somma, tra l’altro, inferiore a quella prevista nel progetto attualmente approvato.
Infine, il gruppo ha proposto di rimodulare il progetto in appalto per non ostacolare la rimozione dei caseggiati e per consentire il riuso del teatro romano. “Chiediamo” spiegano, infatti, i membri del Pd “di non procedere all’esecuzione del progetto così come presentatoci, poiché questo si configura come intervento apparentemente parziale, ma in realtà definitivo, giacchè prevede anche l’ingresso al pubblico al teatro e l’illuminazione”. Nel caso in cui il progetto non venisse sospeso, il gruppo chiede, inoltre, la sua integrazione e rimodulazione per il recupero e restauro dell’intera area, utilizzando 270mila euro (previsti per illuminazione, accesso, etc.), oltre alla ricostruzione degli archi mancanti con le pietre ora accantonate a terra.