L’opposizione teramana ha duramente lottato contro l’approvazione della delibera, chiedendo che i tempi maturassero prima di mettere a tacere una questione definita da più di un consigliere “piena di ombre dal punto di vista normativo”. Piena fiducia, invece, nelle valutazioni dei tecnici dell’ente comunale da parte della maggioranza, che è proceduta spedita concentrandosi sulle motivazioni politiche.
“Lasciamo i tecnicismi ai nostri uffici” hanno più volte sottolineato i consiglieri, nonostante la stessa maggioranza abbia ammesso le difficoltà nell’interpretazione della normativa. Come ha sottolineato durante il dibattito l’avvocato dell’ente Carforio, “si tratta di una disposizione molto complessa, che possiede aspetti di dura interpretazione”. La Carforio ha ricordato che nella delibera si deduce molto facilmente che Emerambiente abbia incorporato la Slia. Ma l’opposizione continua ad essere del parere opposto. Il dibattito è, infatti, sorto proprio all’indomani dello “spacchettamento”, tra il 2005 e il 2007, della Slia in tre società tra cui, appunto, Emerambiente.
“Nella delibera, però” ha puntualizzato Paolo Albi (Pd), “si parla ancora della Slia. Nessuna notizia ufficiale è giunta all’ente. Questo non va bene, perché ci rende irregolari e crea situazioni spiacevoli”.
Sullo stesso punto si è concentrata anche l’arringa di Manola Di Pasquale, che ha riassunto il punto di vista della minoranza sottolineando il rischio al quale la Team approda affidando la gestione dei servizi ad un ente che non è stato scelto con gara ad evidenza pubblica. “Si tratta di un parametro” spiega meglio la consigliera “che valeva solo per il primo affidamento, non per il secondo. La Team è una delle poche aziende regolari, perché dovremmo renderla irregolare?”.
Ma Brucchi non ci sta e punta a far capire che l’affidamento è mirato proprio a tutelare le sorti della Teramo Ambiente. “Vi invito a leggere la scelte utilizzando motivazioni politiche e non tecniche” commenta in proposito. La delibera è stata, pertanto, approvata. Unica modifica il rinnovo dell’affidamento, approvato fino al 2015 grazie ad un emendamento proposto dalla maggioranza a fronte del 2021 presente nella proposta iniziale di delibera. L’obiettivo è quello di attendere nel frattempo ulteriori ed eventuali sviluppi della normativa in questione.
Tania Di Simone