Sono giorni di tensione ad Alba, anche perché la pratica diffusa nell’ultimo decennio di vita politica (denigrare gli avversari politici con volantini in alcuni casi infamanti), è tornata a serpeggiare in città. Nel fine settimana, infatti, in giro per le vie del paese sono comparsi dei volantini anonimi con più o meno velate allusioni di natura personale. Sotto questo aspetto, comunque, va detto, che anche nella passata amministrazione cittadina, si erano registrati fenomeni dello stesso tipo, che poi avevano generato un clima abbastanza pesante. Ai volantini anonimi, però, negli ultimi giorni si sono aggiunti dei manifesti regolarmente affissi nei vari spazi dedicati, e dei volantini distribuiti anche nelle cassette della posta, caratterizzati da critiche di natura politica. L’iniziativa è del Pdl locale, che partendo da alcune vicende di natura giudiziaria che hanno interessato la città negli ultimi tempi (le inchieste sulla zona Peep e sui permessi facili ai cinesi, “Alba Orientale”), attacca in maniera diretta l’esecutivo guidato dal sindaco Franchino Giovannelli, con lo slogan “La politica che uccide”. Nel manifesto pubblico, il centrosinistra locale viene accusato di essere “inconcludente, di assente su temi come la sicurezza, il lavoro e l’ambiente e di essere figlio degli scandali”.