Pineto. “Apprendo con meraviglia le inconsistenti giustificazioni rese dal vice sindaco del Comune di Pineto sul sequestro delle aree adiacenti il mattatoio comunale. L’attuale maggioranza vorrebbe farci credere che il sequestro da parte del Corpo Forestale dello Stato sarebbe avvenuto anche su sollecitazione da parte del Comune, ma è del tutto inverosimile che un ente pubblico, o chicchessia, possa chiedere di fare accertamenti su beni ed aree da esso stesso gestiti”. La replica di Luca Di Pietrantonio, esponente dell’opposizione e vicepresidente del consiglio comunale, al vicesindaco, Cleto Pallini, che nel pomeriggio aveva precisato che il sequestro delle aree adiacenti il mattatoio comunale e su cui ci sono i container per il deposito dei rifiuti rientrasse in un programma di controllo e tutela del territorio che il Corpo Forestale dello Stato sta portando avanti a Pineto, anche su sollecitazione da parte del Comune. Pallini ha anche escluso “con assoluta certezza che non si possa assolutamente parlare di sequestro dovuto a forme di inquinamento”. Non la pensa allo stesso modo Di Pietrantonio che ritiene “si sia attivato un procedimento inarrestabile su segnalazione di cittadini per far cessare una situazione, divenuta ormai insostenibile. Basti pensare che dopo l’incendio dell’agosto scorso, domato mediante spargimento di terra, tutto il residuo dei rifiuti bruciati giace ancora nell’area del mattatoio, generando la pericolosa diffusione nell’aria di fumi, gas e sostanze tossiche. Peraltro, all’interrogazione consiliare, sottoscritta dal gruppo di minoranza, il vicesindaco rispose in maniera del tutto evasiva e di certo non convincente, affermando che già dal novembre 2009 l’intera area sarebbe stata liberata dalle indecenti montagne di spazzatura e dal materiale tossico residuato dopo l’incendio”.
Di Pietrantonio confida nel lavoro della Procura della Repubblica di Teramo “affinché venga fatta chiarezza su questa infausta e di certo grave vicenda. Quanto afferma il vicesindaco – ha concluso il vicepresidente del consiglio comunale – in ordine allo spostamento a breve dei container, penso, in tutta onestà, che ciò non sia possibile visto che l’intera area è tutto ciò che essa contiene è stata sottoposta a sequestro a disposizione della sola magistratura e delle autorità competenti, tra cui, di certo, non vi è il Comune di Pineto. Per il resto, non posso che ribadire che, vista la gravità dei fatti ascrittigli, questa amministrazione farebbe bene a rassegnare le proprie dimissioni, e non saranno di certo le Giornate dell’Ambiente a salvarne onore e credibilità dinanzi ai cittadini”.