Teramo, Provincia fuori dall’Arpa: critici anche Ruffini e Di Luca

claudioruffiniTeramo. L’uscita dall’Arpa da parte della Provincia di Teramo  continua a provocare le reazioni del Partito Democratico. Secondo il Pd, infatti, la decisione presa in Consiglio provinciale risulterebbe dannosa per il trasporto pubblico. Senza contare il fatto che si esce da una società che non è in perdita, ma produce utili.

Un errore strategico e politico, dunque, come lo hanno definito i consiglieri regionali teramani Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca, che sostengono l’insensatezza di uscire da società le cui quote della Provincia sono irrisorie, a volte anche sotto l’1%.

“L’Arpa è tra le prime dieci aziende italiane di trasporti in termini di fatturato” sottolineano a riguardo i consiglieri del Pd. “La Provincia di Teramo era tra i soci fondatori all’atto della costituzione. E, tra l’altro, nel corso degli anni la sua quota azionaria si è rivalutata enormemente. Perché, allora, uscire da una società che non ha debiti e dove si decidono le strategie dei trasporti pubblici regionali e della provincia di Teramo?”. 

il Consiglio provinciale sarebbe, insomma, davanti ad “un errore grossolano e di una leggerezza politica che, evidentemente, è il frutto di una miopia che mira a salvaguardare le posizioni di “qualcuno””. Senza voler entrare nel merito delle singole scelte, Ruffini e Di Luca ricordano, infatti, che la Provincia di Teramo è in questo modo l’unica provincia ad uscire dall’Arpa. Pertanto, sono fermamente convinti che fosse necessario aprire un dibattito prima di prendere una decisione definitiva.

“Mentre le altre province abruzzesi neanche se lo sognano di uscire dall’Arpa” lamentano, infatti, Ruffini e Di Luca, “non si capisce il perché  Teramo si sia voluta negare di questa possibilità. La nostra presenza era significativa soprattutto per le scelte sul territorio, considerando che siamo carenti di linee di trasporto alternative come ferrovie ed aeroporti. Come al solito, a pagare saranno i cittadini, ma anche gli studenti e gli anziani, specie quelli delle aree interne dove i collegamenti sono scarsi e difficili. Fuori dal tavolo la Provincia di Teramo non avrà la possibilità neanche di rappresentare queste esigenze. Chiediamo, pertanto, al presidente Catarra e ai consiglieri di maggioranza di rivedere questa  scelta inopinata visto che si è assunto per il momento solo un atto di indirizzo”.

 

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