Ripensare tutto il sistema assistenziale sanitario nella provincia teramana e, più in generale di tutto l’Abruzzo, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico che disegni un nuova assetto sanitario più funzionale per il territorio. Per il capogruppo Pd al Consiglio regionale, Sandro Mariani, la salvezza dei piccolo ospedali “non passa di certo dal mantenimento ostinato di singoli reparti, quanto piuttosto dalla specializzazione funzionale di cui abbiamo bisogno per i nostri cittadini, che troppo spesso ho visto armarsi di bagagli, alla volta di un’altra sanità”.
Come spiega il capogruppo, infatti, nonostante la grande attenzione dimostrata in questo periodo sulla spinosa questione dei sei punti nascita, le disposizioni ministeriali si abbattono come una scure sul territorio, rendendo inutitili tutte le battaglie, seppur giuste.
“Con la riforma imminente del Titolo V e dell’articolo 117 della costituzione” ha detto Mariani, “cambiano totalmente anche le disposizioni in materia sanitaria, dal punto di vista della competenza delle regioni. Oggi parliamo di punti nascita e domani dovremo parlare di tagli ai pronto soccorso. Solo chi non vuole guardare in faccia la realtà, può accusare di incoerenza, nascondendosi dietro l’ombra dei campanili”.
Mariani, inoltre, sottolinea come l’Abruzzo non possa permettersi più una mini ospedalizzazione diffusa e ha lanciato una sfida alle opposizioni in Consiglio affinché si possa pensare nel teramano ad un nuovo ospedale centrale con tutte le eccellenze di secondo livello, ridisegnando i compiti e le specificità degli ospedali di Giulianova, Atri e Sant’Omero, necessari ma con compiti differenti e specializzazioni necessarie per il territorio.