Giulianova. Ironizza il gruppo consigliare “Al Centro della Città” sulla recente approvazione delle osservazioni alla variante al piano regolatore di Giulianova da parte della maggioranza. Secondo l’opposizione, infatti, si tratterebbe solo di fumo negli occhi dei giuliesi, di quelle famiglie che da anni aspettano una risposta, magari per poter costruire una casa per il proprio figlio o sopraelevare per accogliere una figlia. “In realtà”, sostiene il capogruppo de “Al Centro della Città” Roberto Ciccocelli, “non c’è alcuna approvazione ma solo un cambiamento. Le osservazioni hanno semplicemente cambiato destinazione; sono dirette, infatti, in quel di Teramo, dove Sup e Consiglio Provinciale dovranno dare l’assenso definitivo. In questo siamo assolutamente convinti che la massima assise provinciale, prima di dare risposte positive ad un piano privo di logica urbanistica, economica e sociale, non compatibile con il Piano Regionale Paesaggistico, che contrasta con il Piano Territoriale Provinciale fortemente voluto dall‘ex Presidente della Provincia Claudio Ruffini, ci penserà due volte prima di impacchettarlo, nuovamente, alla volta di Giulianova”.
Ciccocelli parla anche di leggerezza da parte del Sindaco Francesco Mastromauro che “al fine di potere dimostrare i “muscoli” non si è neppure accorto”, prosegue Ciccocelli, “che era necessario cambiare procedura attuativa rispetto a quanto previsto nell’originaria variante. Ruffini, che allora l’adottò, sapeva bene che in Provincia, qualora fosse rimasto Sindaco, avrebbe potuto giocare un ruolo determinante. Della strada compiuta dal suo predecessore e del perché l’abbia compiuta, Mastromauro non si è neppure accorto, rapito, com’era, dal battere il record dei cento giorni”.
Secondo “Al Centro della Città” per i cittadini di Giulianova si tratterebbe in realtà di una vicenda dai contorni tragici e dai risvolti comici per chi fa politica, in quanto emerge il conflitto tra Mastromauro ed il suo predecessore.
“Il Sindaco, infatti, senza tema di smentita”, conclude Ciccocelli, “ha confessato di non condividere molte cose della variante adottata da Ruffini nel 2007. Già, tutto ci potrebbe stare. Ma va chiesto: i signori Mastromauro, Filipponi, Mastrilli, Mellozzi, Ciafardoni, Ruffini (questi assessore all’urbanistica), Andrenacci, Vella dove abitavano quando venivano assunte queste decisioni? E perché tutti tacciono di fronte a gravissime affermazioni dell’attuale primo cittadino? Per paura di essere cacciati o per semplice ossequio dell’attuale comandante? E così il primo anno si manifesta come autentico patatrac di una Giunta che soffre, vivendo nell’approssimazione”.
Lino Nazionale