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Teramo, le reazioni alle nomine del nuovo Cda della TeAm

Annunciate, anticipate e niente affatto sorprendenti, le nuove nomine del Consiglio di Amministrazione della Teramo Ambiente, presentate ieri dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, hanno, come previsto, innescato una serie di reazioni controverse. Se, infatti, da una parte si restituisce legalità con la presenza femminile di Anna Di Russo, dall’altra la dichiarazione a caldo del neopresidente Pietro Bozzelli, espostosi forse in maniera non voluta, affermando che “presto la TeAm diventerà interamente pubblica”, ha lasciato interdette le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione.

E buona parte del mondo politico fa riferimento alle parole “sfuggite” al neo-presidente sulla volontà di rendere totalmente pubblica la TeAm, parole raccolte dal nostro sito e dall’emittente televisiva TvSei.

Berardini (Movimento 5 Stelle): “Sulla Team il sindaco vuole mantenere il controllo totale”. “Il fatto che il nuovo presidente abbia preannunciato che la Teramo Ambiente diventerà tutta pubblica ci lascia perplessi”, ha commentato Fabio Berardini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Teramo, “e ci fa pensare che davvero le decisioni si prendono nelle segrete stanze. Inoltre con la nomina di Bozzelli, appartenete alla lista del sindaco, si dimostra ancora una volta come Maurizio Brucchi voglia mantenere il controllo totale sulla TeAm, infischiandosene anche della palese situazione di conflitto di interesse”.

Per quanto riguarda, invece, la nomina della “quota rosa”, Berardini esprime soddisfazione anche se ribadisce, “le è stato affidato un ruolo secondario perchè è mancato il coraggio di nominare una donna, come pure era stato anticipato dal sindaco, a presidente”. E, ricordando l’incontro pubblico organizzato il 7 febbraio alle ore 17 all’Hotel Abruzzi, il consigliere agginge, “noi, tuttavia, andiamo avanti e affronteremo la questione al convegno che vedrà la partecipazione in qualità di relatori Franco Gerardini, coordinatore dell’osservatorio regionale sui rifiuti e Vittorio Crocetti, ex consigliere TeAm”.

La soddisfazione della consigliera provinciale di parità Anna Pompili. Un plauso per la nomina della Di Russo arriva anche dalla consigliera provinciale di parità Anna Pompili, che si era battuta affinché fosse ripristinata una situazione illegale per la mancanza delle donne nel Cda, segnalata al Ministero. “Esprimo la mia doppia soddisfazione” ha scritto la Pompili in una nota, “sia perché finalmente il Cda viene riequilibrato nel genere e viene applicata la legge Golfo. L’altra ragione è per la scelta di Anna Di Russo che conosco personalmente, stimo ed apprezzo per le sue qualità professionali e personali e sono certa che lavorerà con serietà e professionalità per il bene comune. Rilevo l’impegno di Maurizio Brucchi nell’inserire una donna nel Consiglio e ne condivido la scelta auspico che possa avere maggior coraggio e dare ad Anna Di Russo il ruolo che le compete quello di Presidente”.

Di Pasquale (Pd): “Siamo impazienti di sentire le proposte del sindaco nel consiglio comunale”. “Bene per la nomina, anche se niente affatto spontanea, di una donna nel Cda, ma rammarico per aver dimostrato, ancora una volta, di non voler condividere scelte così importanti anche con la minoranza”. Non le manda a dire il capogruppo del Pd al Comune di Teramo, Manola Di Pasquale, per la scelta di Brucchi, che tuttavia rimanda al prossimo consiglio straordinario del 12 febbraio, incentrato proprio sull’argomento TeAm, qualunque altro commento in merito alla trasformazione in società pubblica.

“Non siamo contrari a questo genere di operazione”, conferma la Di Pasquale, “purché serva per ridurre le tariffe per i cittadini. Ma siamo consapevoli anche che, ad oggi, la TeAm non ha i requisiti necessari per diventare una società in house e non vorremmo che questo progetto possa essere portato avanti solo per spalmare i debiti societari sulle spalle dei cittadini”. E prosegue nella nota a firma dell’intero partito: “La TeAm tutta pubblica? Per quale motivo? Per ridurre il costo del servizio e quindi la relativa tassa? O per coprire una situazione di grave irregolarità in cui verte oggi la società con riferimento alla gestione dei servizi del comune di Teramo? E poi il Presidente di nuova nomina come fa a parlare di una nuova gestione societaria del tipo privatistico della TeAm e poi dire che deve essere tutta pubblica? Non sa che le due cose con la trasformazione in house non sono compatibili?”.

Puglia (Al centro per Teramo): “Aspettiamo di affrontare la questione in un tavolo politico”. Resta alla finestra, in attesa di ascoltare la relazione tecnica promessa dal sindaco al consiglio comunale straordinario, anche la lista civica “Al centro per Teramo” che, come conferma il capogruppo Angelo Puglia, “di certo vorrà tenere conto delle importanti motivazioni espresse dall’ex presidente Mattucci nella sua lettea di dimissioni”. E quella di Bozzelli viene definita una “nomina funzionale”, in attesa che la spinosa questione TeAm, “che stiamo studiando attentamente”, dice Puglia, venga affrontata con impegno in un tavolo politico, ascoltando le voci di tutti.

Pomante: “Consiglio Comunale solo formale?”. “Pietro Bozzelli, ingenuamente, durante l’intervista resa in qualità di neo-presidente, conferma che la strada della Team con capitale pubblico al 100% è già tracciata e che quello in consiglio comunale, se il sindaco dovesse ricompattare la sua maggioranza, potrebbe essere solo un passaggio formale. Il sindaco aveva già espresso la sua posizione in diverse occasioni, e nessuno l’aveva contestato, salvo qualche fuoco di paglia di maggioranza, sempre velocissima a ricompattarsi quando le poltrone rischiano di saltare. Il Consiglio di Stato, con una recentissima sentenza, ha fornito un assist incredibile a tale trasformazione, consolidando una giurisprudenza già maggioritaria sulla legittimità di atti di affidamento diretto in presenza di società interamente partecipate da enti pubblici. Infine, l’indicatore più rilevante: il costo dei servizi decisamente superiore a quello di realtà analoghe a quella teramana e neppure troppo lontane, che escluderebbe impietosamente la Team da qualsiasi gara d’appalto, determinandone la messa in liquidazione. Il problema non è la Team pubblica o privata, e neppure l’auspicabile conservazione dei posti di lavoro. Quel che interessa al cittadino è che scendano i costi a suo carico e migliori il servizio. Studiare e proporre soluzioni che portino al benessere di tutti è da sempre l’unico obiettivo di noi “arancioni”, rappresentati in consiglio da un solo esponente ma sempre più numerosi e determinati nelle retrovie”.