Pescara. Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, armato di martello e accompagnato da alcuni operai comunali, ha demolito due manufatti definiti simbolo di incuria e delinquenza in piazza Martiri Pennesi.
“Quando ci vuole ci vuole – scrive il sindaco sul suo profilo Facebook – Piazza Martiri Pennesi, manufatto usato dagli spacciatori di droga come deposito. Strada Parco, fontana abbandonata da decenni e inutilizzabile, è usata come cassonetto dell’immondizia adesso non ci sono più”.
La vicenda ha sollevato la polemica del centrosinistra: “Tra folate di vento e sferzate di sole, stamane il sindaco ha distrutto a martellate una fontana dimenticata da tempo all’inizio della strada parco, giusto alle spalle del Palazzo Mezzopreti-Gomez, un luogo dedicato alla musica e all’armonia, oggi teatro di fracasso e di incitamenti grevi. Con questa azione il sindaco Masci ha ammesso di non essere riuscito a mantenere le sue promesse: non riuscendo ad arginare il degrado, pensa di risolverlo abbattendone qualche simbolo, mutandosi singolarmente in Carlo Martello, assumendo così il ruolo del prode demolitore dei segni della città che non va. Di fatto una imbarazzante via di fuga dalla realtà che vivono i pescaresi”, denunciano i consiglieri comunali Marinella Sclocco, Stefania Catalano, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo e Mirko Frattarelli.
“Abbiamo presentato una interrogazione urgente per conoscere in virtù di quali atti deliberativi il sindaco abbia potuto demolire a martellate una fontana che stava lì da qualche decennio e che si poteva ripristinare nel suo funzionamento o, comunque, collocare altrove”, dicono i consiglieri, “ma al di là degli aspetti legati al diritto, che ovviamente approfondiremo, il gesto del sindaco non è adatto al ruolo di chi dovrebbe risolvere i problemi della città nel rispetto della legge: il degrado si combatte con misure ragionevoli ed efficaci, non con atti che sembrano incitare al vandalismo”.