Pescara. “Spiace dover tornare su un argomento che già fece “sorridere”, quando dopo la mia sola presenza all’hangar dell’aeroporto d’Abruzzo fece, dopo 48 ore, levare in volo un elicottero fermo da oltre due mesi.
Ma, purtroppo, la soluzione temporanea illustrata dal manager Mancini della Asl di Pescara avrà tempi molto più lunghi dei sei mesi annunciati e, comunque, assistiamo ad una gestione scandalosa (eufemismo) dell’elisoccorso 118 da parte sia della Regione sia della stessa Asl dove permangono ancora molte ombre e dubbi.
Un pasticcio costato ben 26 milioni di euro come denunciato in una mia recente conferenza stampa. Oggi, a conferma della mia denuncia, la vicenda si arricchisce di un’altra pagina vergognosa che grida vendetta. Infatti il nuovo elicottero è troppo pesante per l’elisuperficie dell’ospedale civile di Pescara e quindi la piattaforma è inutilizzabile.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea come “in un Paese normale o in un’altra Regione avremmo assistito a delle dimissioni o scuse da parte di qualcuno, invece in Abruzzo ad un errore cosi grave, scandaloso e vergognoso leggiamo solo delle formali dichiarazioni del responsabile Asl di Pescara.
Innanzitutto – precisa Febbo – dalle informazioni in mio possesso non mi risulta che soluzione di transfert, utilizzata oggi dall’aeroporto di Pescara all’ospedale, venga utilizzata né al nosocomio de L’Aquila né in nessun presidio abruzzese. Pertanto invito il manager Mancini a documentarsi meglio prima di rilasciare certe dichiarazioni.
Infatti vorremmo saper come sia possibile adeguare la staticità dell’elisuperficie con solo sei mesi di tempo. Esiste già un progetto? Dove sono e in che capitolo di spesa vengono trovati i 500.000 euro indicati dal manager di Pescara? Sono fondi regionali o della stessa Asl?
Chi o quale Ente ha seguito le idoneità delle procedure? Infine, sarei curioso di conoscere la motivazione per cui su l’elisoccorso ancora non viene montato il ‘verricello’ come previsto da capitolato, uno strumento essenziale per il primo intervento soprattutto nelle zone montane e per certi particolari casi di intervento.
Queste – spiega Febbo – sono tutte domande che attendono risposte certe da qualche responsabile visto che ci troviamo davanti ad un fatto increscevo ed inaudito.
Mi spiace tornare su un argomento così deplorevole ma ci troviamo di fronte ad un mero fatto di malasanità abruzzese dove si rischia di non avere più la rete di emergenza urgenza “solo” perché qualcuno non si è mai accorto del peso dell’ elicottero 118 e/o dimentica di aver acquistato il verricello. Altri commenti sono superflui”.