Pescara. Dalla Manovra del Governo centrale a quella locale, poco cambia: i tagli ci sono sia da Roma che al Comune di Pescara, che tra erogazioni statali e regionali ridotte e debiti non previsti si trova a fare i conti con consistenti variazioni all’assetto economico, rispetto a quanto prospettato dal bilancio di previsione 2011. E il Pd attacca: si scaricano i tagli sul sociale e ciò che avanza viene speso per debiti, cause perse, feste e spettacoli.
Quando ad aprile il Consiglio comunale dibatteva per approvare il bilancio di previsione 2011, i banchi dell’opposizione ricorsero all’ostruzionismo contro la diminuzione di 400mila euro che la Giunta Mascia voleva apportare ai capitoli dell’assistenza sociale, familiare e ai servizi scolastici. Una battaglia vinta dal centrosinistra, ma giocata su carte e soldi interni alle casse comunali. Ora, invece, sono Stato e Regione a diminuire le proprie erogazioni in favore dei Comuni; così i rubinetti che si chiudono per mano di Tremonti, da Roma passano 484mila euro in meno, e da L’Aquila 600mila per il fondo sociale, 59mila per la gestione degli asili nido e circa 27mila per l’assegnazione delle borse di studio. Oltre un milione tagliato che, per il gruppo consiliare del Pd, Mascia, Seccia e Co. riversano sul groppone delle fasce più deboli: disabili, anziani e famiglie disagiate, mentre con quello che avanza dal bilancio previsto si pensa a pagare i debiti fuori assestato e a promuovere l’immagine della città.
Già, perché secondo Enzo Del Vecchio, vicecapogruppo democratico, “Rispetto al bilancio in corso c’è un avanzo amministrativo di 1.120mila euro, un conto in positivo che si dovrebbe ridistribuire sui capitoli di spesa”, possibilmente con un occhio di riguardo per i servizi sociali, già risicati gradualmente fino all’osso; basti pensare alle cooperative che prestano assistenza, domiciliare e nelle scuole, che riescono ad erogare gli stipendi una volta ogni 7 mesi. “Invece”, prosegue Del Vecchio, “con una manovra da lacrime e sangue, il 16 settembre la Giunta ha approvato la delibera di variazione al bilancio, incrementando esattamente di 1.120mila euro il capitolo dei debiti fuori bilancio, tagliando, invece, al sociale tanto quanto Stato e Regione hanno tagliato”. La manovra settembrina, infatti, toglie 193mila euro agli interventi in favore di minori e famiglie, 10mila ai servizi per l’infanzia, 59mila ai contributi per le liste di attesa per le strutture private, 10mila per i centri sociali degli anziani, 30mila per l’inclusione sociale, 50mila per le attività di disabili e anziani, 26mila per borse di studio e sostegni familiari e ben 320mila esclusivamente per gli interventi in favore dei diversamente abili. Allarmante quest’ultimo dato: dopo la delibera di variazione, per prestazioni e servizi ai disabili la cifra è stata ridotta a circa 2.700mila euro, ma fino ad oggi ne sono stati già impegnati 2.629mila: “Vuol dire che fino a dicembre rimangono solo 62mila euro a disposizione di questo capitolo”, specifica Del Vecchio.
I debiti fuori bilancio, messi all’indice dal Pd come spese di riguardo per la Giunta Mascia, comprendono soprattutto le cause legali che l’attuale e le precedenti amministrazioni hanno perso: in sostanza i vari risarcimenti a Di Zio, Caldora eccetera. Spese, queste, obbligatoriamente da pagare, “ma il punto da che parte vuoi tirare la coperta”, insiste il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio, “In un momento di profonda ristrettezza come questo, i primi da tutelare sono i più deboli”. La coperta del centrodestra, invece, tirerebbe verso l’immagine: “lustrini e paillettes”. Sempre secondo il pallottoliere democratico, solo quest’estate la Giunta ha speso 1,9 milioni per eventi, spettacoli e contributi agli enti promotori, mentre ha aumentato nel bilancio di 23.500 euro i fondi per la promozione della città, di 4mila euro quelli per le indennità agli organi istituzionali e di ben 276mila euro le spese per l’avvocatura dell’ente, quella che dovrebbe difendere il Comune dalle cause civili per cui già paga circa 4milioni di euro. I lustrini e le paillettes, infine, sarebbero, secondo il Pd, quelle a cui pensano i componenti della lista Pescara Futura che ha avanzato “l’assurda richiesta di 360mila euro per luminarie natalizie, concerti e similari; spese utili ma da fare solo se i tempi lo permettono”, prosegue Di Pietrantonio. “Hanno intaccato anche il fondo di riserva, 330mila euro circa utilizzabili solo per necessità straordinarie: ne hanno speso 70mila euro per le solite consulenze”, conclude Del Vecchio, annunciando che il Pd metterà in campo tutti gli strumenti utili in Consiglio comunale per far ripristinare i fondi sottratti al sociale: “Urge tagliare le spese superflue e riprogrammare tutto lo strumento economico per tutelare i più deboli”, chiosa il capogruppo.
Daniele Galli