Pescara, 60mila euro per il restyling della Sala dei Marmi

 

Provincia_palazzoPescara. Di crisi non se ne parla più, ma ciò non toglie che le casse degli enti pubblici siano ai minimi storici. Eppure a Pescara l’immagine pare contare sempre più, e per le cene di gala i consulenti o i restauri dei palazzi i soldi spuntano sempre, alla fine. Circa 60mila euro, ora, verranno spesi dalla Provincia per un restyling della Sala dei Marmi.

“La forma prima della sostanza”, commenta la consigliera provinciale Antonella Allegrino (Idv), che spiega: “la Sala dei Marmi che sta per essere in parte rinfrescato, per espresso volere della Presidenza del Consiglio e dei consiglieri di maggioranza. Nei fatti si sta provvedendo a fornire l’Ente di un nuovo sistema di amplificazione, voto e computo delle presenze che costerà circa 40.000 euro, quanto al look, la spesa arriva a circa 17.000 euro ma riguarda solo le nuove poltrone dei consiglieri. Un costo eccessivo per 34 poltroncine per cui sarebbero stati consultati noti negozi di design di Pescara, forse per renderle oltre che più confortevole e invitanti, anche più modaiole”.

 

Imbellettare la sala del Consiglio pare sia stato un bisogno palesato appena dopo l’insediamento della Giunta Testa: “Quando non erano ancora delineati i profili dell’attività amministrativa e le urgenze a cui sopperire”, continua la Allegrino, “e oggi, a oltre un anno di governo quel bisogno è diventato talmente forte per il presidente Giorgio De Luca che l’atto, almeno quello su amplificazione e voto è già approdato in Commissione Bilancio e presto verrà portato in Consiglio Provinciale, malgrado il momento economico che stanno vivendo il territorio e l’Ente e le tante situazioni rimaste in sospeso sul fronte occupazione, sviluppo ed economia che da mesi e mesi aspettano di essere sposate dai consiglieri di maggioranza con la stessa premura a cui si sta provvedendo alla scelta delle poltroncine, non solo in Consiglio Provinciale, ma soprattutto durante il quotidiano lavoro delle Commissioni”.

I servizi lasciati scoperti dai precari, i progetti europei, la sede attesa dell’istituto alberghiero, il rilancio di Provincia e Ambiente, la Spa di cui la  Provincia detiene il 78% delle quote che oggi ha 18 dei 23 lavoratori in cassa integrazione, queste le questioni più evidenti su cui la consigliera provinciale si aspetta decisioni e interessamento attivo da parte della maggioranza: “E’ comprensibile e condivisibile la necessità di sposare nuove tecnologie capaci di rendere più efficiente e meno caotico l’accesso pubblico all’Assise e il contributo democratico di ogni eletto alle sedute del Consiglio, ma la politica dovrebbe insegnare che si può fare tutto con la premura del buon padre di famiglia che non dovrebbe abbandonare mai un amministratore, nemmeno quando deve scegliere delle poltroncine da sostituire agli scranni, facendo in modo che alcune decisioni non stridano per tempi di realizzazione, utilizzo delle risorse pubbliche e valutazione delle priorità dell’azione amministrativa, come sta accadendo in questo caso”, conclude.

 

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