Pescara. A soli due giorni dall’approvazione in Consiglio regionale del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) 2011-2013, il Partito Democratico lancia l’allarme e si discosta da quanto redatto. Il Capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro con i Consiglieri regionali del PD Sclocco, Di Luca, Di Pangrazio ha illustrato quest’oggi, nella sala regionale in Piazza Unione, quanto sbagliato sia il percorso perseguito dall’attuale governo Chiodi.
Il DPEF, un documento che dovrebbe rappresentare la cura per una Regione scossa economicamente come attualmente è l’Abruzzo, ma che in realtà non si starebbe rivelando neanche la diagnosi. Tanto grande, sarebbe il vuoto creato dal governo regionale, che l’ultima regione del centro Italia starebbe ormai cedendo il passo, scalando la vetta e posizionandosi tra le prime regioni del sud Italia, un salto nel vuoto che crea un gap profondo e lacerante per un tessuto produttivo quale quello abruzzese. “In questi mesi di mandato il presidente Chiodi ha confuso il funerale con la festa,- dice D’Alessandro per far comprendere appieno la situazione-. Le dichiarazioni congiunte delle Organizzazioni Sindacali e di categoria dei giorni scorsi denunciano il patologico stato in cui versa l’Abruzzo e Chiodi anziché prendere provvedimenti resta immobile ed in un religioso silenzio, dinanzi al ‘disastro’ preannunciato”. A preoccupare il Pd è un documento che si limita ad essere “un’inutile narrazione condita da numeri di legge,tabelle e nulla di più”. La grande assente risulterebbe proprio un’idea di Abruzzo, dei suoi punti di forza e di debolezza, quell’Abruzzo sempre più relegato in uno stato di isolamento rispetto al contesto nazionale ed allo spazio europeo. “Nessun documento di programmazione, soprattutto quello economico e finanziario, può essere definito veramente tale senza che vengano svelate le cifre”, sottolinea D’Alessandro. Nel DPEF 2011-13 a mancare sarebbe proprio la realtà, quella realtà denunciata ogni giorno dai lavoratori, la realtà economica, quella che dimostra come zone industriali si stiano mano a mano desertificando e le risorse anzichè riprendersi vadano via via scemando. Il Pd si pone una serie di quesiti per i quali attende una risposta concreta dal governo regionale: “quante sono le risorse della programmazione comunitaria disponibili e utilizzabili? Quanti dei fondi FAS saranno realmente attivabili nel 2011? Quante sono le opere infrastrutturali finanziabili e quali? Perché il Master plan è scomparso dal documento di programmazione? Con quali risorse sarà garantita la tenuta del sistema dei trasporti pubblici locali in presenza di un taglio di risorse pari a 50milioni di euro, come previsto da Tremonti?”
Un’altra domanda sorge alla massa spontanea: “Se le risorse disponibili non si conoscono, come si può immaginare una programmazione della spesa?” Se nel DPEF, come affermato dal partito democratico, sarebbero presenti solo dichiarazioni generiche, questo di certo non risulterebbe bastare per la ripresa del tessuto economico della Regione così come paventato dalla Giunta Chiodi. Ma la soluzione i Piddiessini l’avrebbero in tasta: “occorre un vero e proprio crono-programma della ripresa, scansionando come e quando accadranno le cose”.
Altro elemento di preoccupazione riguarderebbe poi la dinamica del disavanzo sanitario che dopo 5 anni (2005-09) di diminuzione, nel 2010 torna ad aumentare di 25.60 milioni di euro.
Ciò dimostrerebbe che l’adozione di misure di contenimento e razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale nel corso del 2009, non sarebbe la politica poi più giusta per ottenere lo sperato risultato. La giunta Chiodi inciampa su se stessa?
“A un’unanime grido d’allarme come questo- conclude il PD- Chiodi non può rispondere con un Dpef di 200 pagine vuote, né con la semplice convocazione di tavoli fumosi: bisogna reagire con forza, indicare le 4-5 azioni da intraprendere subito e che possano consentire all’Abruzzo di riprendere a respirare”.
Il Partito democratico in ogni caso si dichiara pronto a sostenere in Consiglio Regionale scelte strategiche per il rilancio dell’Abruzzo, pronto a proporre idee innovative, così come sostenuto anche dal segretario regionale Silvio Paolucci.