L’Aquila. ‘Facendo seguito a quanto richiesto dalla segreteria Regionale FAISA sugli ultimi episodi di guasti tecnici su mezzi T.U.A, mi corre l’obbligo di intervenire non per chiedere chiarimenti, cosa peraltro già fatta dal segretario regionale della sigla sindacale della quale faccio parte a chi di dovere, ma perché tutto questo suscita in me domande che penso sia il caso di porsi e porre, tanto meglio se lo facessimo tutti insieme, visto che queste cose continuano a succedere sempre qui da noi.
Sono trascorsi pochi giorni dai luttuosi accadimenti pugliesi, e questo mi porta a riflettere. Come mai neppure la morte di persone che avevano affidato la propria vita al trasporto pubblico riesca a smuovere le coscienze di questi politici abruzzesi?’
A chiederselo, in una lettera indirizzata a vari esponenti regionali, alla Tua ed al prefetto aquilano, è Nazareno Specchioli, segretario provinciale FAISA L’Aquila.
‘Continuano a svuotare di risorse questo importantissimo servizio in nome di un risparmio necessario, indebolendo così tutta la struttura che dovrebbe garantire che questi incidenti non capitino.
La frequenza di tali inconvenienti è diventata preoccupante e solo per una fortunata coincidenza qui da noi in Abruzzo non hanno causato lutti.
Ma badate bene, la fortuna finisce e chi come me ha deciso di mettere il tempo e la faccia al servizio di chi svolge questo lavoro non può rimanere in silenzio mentre tutto ciò accade.
Qui è in gioco la vita sia di chi lavora, che di chi viaggia sui nostri mezzi e uso la parola ‘nostri’ perché questa azienda per cui lavoro da oltre 25 anni la sento anche un po’ mia e vederla ridotta in questo modo, mentre altri festeggiamo la chiusura dei bilanci in pareggio, mi allarma’, insiste il segretario aquilano.
‘Arrivo alla domanda, ma siamo sicuri che chi guida questa nave è capace di farlo? Questa tanto declamata fusione di aziende funziona veramente? Vogliamo risposte e vogliamo la certezza che si faccia il possibile per prevenire altri episodi di questa gravità’, conclude Specchioli.