L’Aquila, ricostruzione edifici “E”: associazione Cittadini per i Cittadini chiede chiarezza

ricostruzione_aquilaL’Aquila. “E’ dal giorno della sciagura che si è abbattuta sulla nostra amata città, dal 6 aprile 2009, che le azioni ed i provvedimenti necessari per risolvere le problematiche proprie dell’emergenza e dare corso alla ricostruzione, invece di essere sanciti da una legge generale, vengono dettati da ordinanze di governo che poi in corso d’opera mostrano la loro inadeguatezza per affrontare  le problematiche vere”. Comincia così lo sfogo dell’associazione onlus Cittadini per i Cittadini, con sede a L’Aquila.  

“Da quel giorno” aggiunge “i vari organi di decisione ed i più competenti ordini professionali devono cimentarsi con molteplici richieste di chiarimenti che danno luogo a lunghe procedure burocratiche, talvolta peggiorative, che moltiplicano i tempi di attesa necessari alla risoluzione delle problematiche. Consapevoli che le giuste aspirazioni dei proprietari delle abitazioni gravemente danneggiate sono custodite nel diritto e nella Costituzione del nostro Paese, è del tutto ovvia la pretesa che indennizzi e contributi siano assicurati ed elargiti da leggi appropriate nel più breve tempo possibile. Dare soluzioni adeguate e rapide, nella certezza del diritto, diviene fondamentale per Ingegneri e Tecnici al fine di accelerare la presentazione dei progetti di ricostruzione delle nostre abitazioni gravemente danneggiate dal terremoto del 6 Aprile”.

Secondo l’associazione aquilana, “per offrire soluzioni adeguate è fondamentale chiarire l’entità del contributo e le modalità di erogazione dello stesso, auspicando che tali chiarimenti siano migliorativi rispetto a quanto oggi previsto dalla Ordinanza 3790 e successive, e possano essere applicati in maniera retroattiva. Tali miglioramenti devono avere valore retroattivo per evitare il ripetersi di quanto già accaduto relativamente alla ricostruzione leggera degli edifici classificati di tipologia B; infatti, in quella sede sono state penalizzate tutte le pratiche presentate entro le prime scadenze, poiché ogni chiarimento successivo, che ha aumentato di fatto il contributo, non ha mai trovato applicazione retroattiva. La mancata retroattività è penalizzante e punisce i tecnici ed i proprietari diligenti rispettosi delle ordinanze e delle scadenze, mentre premia gli attendisti: certamente le scadenze devono essere fissate con cognizione di causa relativamente alle difficoltà e alla gravità delle problematiche”.

“Adesso ci troviamo ad affrontare il nocciolo duro della vera ricostruzione della città e del suo comprensorio, che al 75% risulta essere stata gravemente danneggiata,  per  cui  le  dichiarazioni  del  Commissario Chiodi e del Sindaco Cialente, che invitano  i proprietari  e  i tecnici  a  presentare  i progetti per le E,
minacciando l’improrogabilità della scadenza del 31 dicembre, devono essere ricondotte nella giusta dimensione delle attese degli operatori tecnici e della congruità del risarcimento riconosciuto ai proprietari. Ciò sopratutto, per il fatto che è lo stesso Chiodi ad ammettere pubblicamente la necessità del chiarimento richiesto dai Tecnici sul prezziario della Regione Abruzzo relativo ai costi dell’edilizia sostitutiva ed agevolata: diviene cioè ineludibile che il chiarimento sia dato immediatamente, considerando che le alte intelligenze della struttura di missione e delle altre strutture di supporto alla ricostruzione sono pagate profumatamente, e considerando che il 31 dicembre è ormai alle porte diviene necessario prorogare il termine di scadenza. I cittadini/proprietari devono sentirsi tutelati, senza avere il timore che per ricostruire/ripristinare la loro abitazione principale devono accollarsi la differenza dei costi tra quanto riconosciuto come costo al metro quadro e quanto in realtà necessario”.

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