Vasto. “Ricostituire naturalmente l’ambiente danneggiato dalle fiamme che domenica 30 agosto hanno ingoiato buona parte della Riserva Naturale di “Punta Aderci” a Vasto, mira a questo il disegno di legge che presenteremo all’esame del Consiglio regionale, affinché l’area protetta, istituita con la legge regionale n. 9 del 20 febbraio 1998, ottenga al più presto un contributo straordinario per euro 500.000, allo scopo di predisporre e attuare un Piano strategico di attività per la rinaturalizzazione delle superfici interessate dai danni”, annuncia il capogruppo PD Silvio Paolucci.
“Parliamo del futuro della prima riserva costiera nata nella nostra regione – sottolinea Paolucci – Era il 1998 quando si decise di puntare sulla bellezza e sull’ambiente di quella parte d’Abruzzo, riconoscendo così dignità e tutele anche a un pezzo del nostro territorio marino, ricco di storia ed espressione di una biodiversità che ha reso unica in Italia la riserva. È per questo indispensabile dare ristoro agli ingentissimi danni subiti dall’incendio di domenica 30 agosto, affinché i preziosi habitat continuino a viver. Lo potremo fare con un intervento economico capace di dare possibilità di agire al Comune di Vasto che ne è l’ente gestore: lo stanziamento proposto è di nuova istituzione, quindi ad hoc, quale “Contributo straordinario ripristino danni Riserva Punta Aderci”, iscritto al Titolo 1 “Spese correnti”, Missione 9, Programma 02 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale pluriennale 2020-2022.
Un atto dovuto rispetto alla storia e al valore di quella che è stata la prima area protetta della costa abruzzese. Con i suoi circa 285 ettari di estensione che vanno dalla spiaggia di Punta Penna al promontorio di Punta d’Erce, da cui prende il nome, fino alla foce fiume Sinello, a confine con il comune di Casalbordino, la Riserva di Punta Aderci è stata la prima a coniugare natura, turismo e ambiente e a farne una risorsa per tutto l’Abruzzo. Accoglie spiagge, ma anche aree archeologiche, valloni, macchia mediterranea e habitat dunali e “vegetazione ripariale” sul fiume Sinello che in questi anni ne hanno fatto da attrattore turistico al territorio, nonché una nota destinazione per gite didattiche e percorsi di educazione ambientale. La riserva è ogni anno meta di visitatori da tutta Italia e di turisti amanti della natura in arrivo anche dall’Europa e da altri paesi stranieri. Un successo soprattutto legato alla incontaminata bellezza delle spiagge, fra le più frequentate c’è proprio quella di Punta Penna, con le sue dune, la flora e la fauna che hanno subito il danno peggiore a causa delle fiamme di due giorni fa.
Scopo del disegno di legge è agevolare al più presto la predisposizione di un Piano a breve-medio termine che metta in moto azioni di rilancio dell’area protetta, con uno stanziamento di risorse a copertura dei primi interventi sulla riserva, affinché torni presto al suo originario splendore”.