Pizzoferrato, trasporto scolastico: appello del sindaco al presidente della Regione

Pizzoferrato. “L’Abruzzo, come è ben noto, è terra di paesi sparsi. La popolazione dei vari centri, soprattutto interni, per trovare servizi deve recarsi presso i centri dove questi servizi hanno sede. Tra i vari servizi, quello della formazione. Per raggiungere le scuole, in particolare gli istituti superiori, gli studenti si servono di autobus, in genere linee scolastiche, che li accompagnano nel loro pendolarismo quotidiano”.

Si legge così in una nota del sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, che aggiunge: “Oltre i disagi classici che si incontrano nell’affrontare il viaggio per recarsi a scuola, come l’orario, si parte al mattino presto per tornare a pomeriggio inoltrato, o il freddo e la neve, vi è anche il costo del biglietto. Molte famiglie, sapendo che questo costo lo devono sostenere per l’intero anno scolastico, ricorrono all’abbonamento annuale. Chiaramente è vero che si risparmia, ma è altrettanto vero che comporta il grosso sacrifico di anticipare l’intera somma d’un sol colpo all’inizio dell’anno. Inoltre bisogna considerare che le leggi regionali in materia non prevedono per gli abbonamenti annuali ulteriori agevolazioni, come invece sono previste per altre formule. Da aggiungere che per le zone interne, con la cancellazione delle Comunità Montane, è stato cancellato anche il Fondo per la montagna, con il quale si sosteneva le famiglie nell’affrontare il costo del viaggio. Ciò premesso, all’inizio dell’anno scolastico le famiglie hanno comperato, pagando l’interno costo, l’abbonamento annuale. Quindi è arrivato il coronavirus per il quale sono state bloccate tutte le attività e tra queste, una delle prime, quella scolastica. Chiaramente, fino a quando si fosse trattato di qualche settimana o singolo mese, il problema non si sarebbe posto, ma se, come si prevede, il fermo dell’attività scolastica, dovesse continuare, la questione si pone con forza.

Quindi sarebbe opportuno, sin da subito, che la Regione Abruzzo si ponesse il problema di come aiutare le famiglie che all’inizio dell’anno scolastico hanno sostenuto l’intero costo dell’abbonamento annuale. Non si tratta tanto di rimborso della spesa sostenuta dalle famiglie proporzionalmente ai mesi scolastici persi, ma di mettere immaginare un eventuale bonus per l’anno scolastico successivo, o universitario per gli studenti del quinto anno o che si recano all’università o al lavoro per quelli che si fermano negli studi. Accanto a questo tema naturalmente vi è anche la questione importantissima degli studenti fuori sede che non potendo viaggiare, a causa dell’eccessiva distanza, stanno sostenendo consistenti spese per gli affitti per l’anno scolastico o accademico in corso, senza di fatto poter usufruire dell’alloggio per via dello stop delle attività formative dovute al covid19. Anche in questo caso bisognerebbe individuare degli strumenti idonei per affrontare il problema dei costi che le famiglie devono sopportare. L’Abruzzo, come Lei ben sa, è un popolo di pendolari e di fuori sede, ma non per semplici questioni geografiche, logistiche o orografiche, ma soprattutto per attaccamento alle proprie radici, alla propria terra, e questo è un Abruzzo che va aiutato, un amore che va premiat”o.

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