Ortona, dimissioni Ortolano. Di Nardo: ‘Maggioranza allo sbando’

L’esponente del centrodestra ortonese: “Le dimissioni di Ortolano testimoniano le difficoltà di una coalizione raccogliticcia”

Ortona. “E’ una maggioranza allo sbando, raccogliticcia, inconcludente, quella che vorrebbe governare, ma non lo fa, il Comune di Ortona. Era stato fin troppo semplice, già in campagna elettorale, prevedere che il tempo avrebbe fatto giustizia di questa coalizione. Così è stato. E oggi lo stato della situazione amministrativa e politica della città è sotto gli occhi di tutti”. E’ quanto afferma Angelo Di Nardo, capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega e lista Libertà e bene comune per Ortona, all’indomani delle dimissioni di Ilaria Ortolano, che lascia il suo posto da assessore con deleghe al Sociale e alla Scuola.

“Se ne va un assessore non di secondo piano, in un momento difficile come questo, con il Covid 19 che continua ad avere un impatto importante sul nostro territorio. -prosegue Di Nardo – Un momento in cui l’amministrazione dovrebbe mettere in campo il massimo dell’impegno per contribuire a sostenere i cittadini, alle prese con un impoverimento economico e sociale. Per non parlare di tutte i problemi collegati alla necessità di consentire, soprattutto ai più piccoli, di frequentare le lezioni scolastiche nella maniera più sicura possibile”.

“Il Sindaco, nell’annunciare l’uscita dalla Giunta dell’assessore Ortolano, parla della difficoltà che una persona, nuova della politica, ha nel sostenere un peso tanto rilevante, dello ‘scoramento e della frustrazione’ nel confrontarsi con la burocrazia. Non sarò certo io a puntare il dito contro chi, responsabilmente, ha ritenuto di farsi da parte. Ma qualche considerazione sulla partita a scacchi che questa maggioranza sta giocando al suo interno bisognerà pur farla. Mi viene da pensare che tanta negatività possa essere stata causata anche dalla totale mancanza di sostegno che, alla sua opera, l’assessore Ortolano ha dovuto subire nel momento in cui si è rapportata con una realtà più complessa del previsto. Quando bisogna ascoltare le voci di commercianti al collasso economico e spiegare perché se spendono fior di quattrini per le luminarie. Che certo non devono mancare, ma possono esser sempre più sobrie. E più economiche”

“Mi viene da pensare che la prima ad andar via dalla Giunta è stata, nel giugno 2018, Valentina Ciampichetti, di cui proprio Ortolano ha preso il posto. Un caso? Forse no. Anche perché Ciampichetti subito dopo ha lasciato anche lo scranno di consigliere comunale. Dopo qualche mese, nel marzo 2019, è la volta di Roberta D’Aloisio, sostituita dall’inossidabile Cristiana Canosa, A novembre rimpasto: prima va via Francesco Falcone, con delega al bilancio, ed entra Di Bartolomeo, poi si rimescolano le attribuzioni ed esce anche l’assessore ai lavori pubblici Totaro, per fare spazio a Massimo Petaccia. Potrebbe bastare, ma dopo una settimana il consigliere Tommaso Trozzi lascia ed entra Bellomo. A proposito, già in precedenza le dimissioni di Fabrizio Leonzio avevano consentito l’ingresso in consiglio di Claudio Piccinini. Cambio anche di capogruppo: Sorgetti sostituisce Luigi Polidoro. Insomma, c’è di che perdersi”.

“Di fronte a tanti cambiamenti, che sarebbe più corretto chiamare abbandoni, il sospetto che questa maggioranza sia un pentolone in ebollizione è più che legittimo. Attriti, incomprensioni, difficoltà di rapporto: sotto una superficie apparentemente coesa c’è il disastro più totale, che si riflette immancabilmente sull’amministrazione della città. A riflettere, forse, dovrebbe essere il sindaco Leo Castiglione: se lo facesse capirebbe che sta trascinando, con la sua sconsideratezza, Ortona in un baratro. Ma la sua unica preoccupazione è fare muro contro ogni istanza della minoranza, anche quando le proposte sono di buonsenso e mai strumentali. Anzi forse di preoccupazione ne ha anche un’altra: gestire il potere per i mesi che ancora gli restano da trascorrere sulla poltrona di sindaco, perché in cuor suo già sa che questa esperienza è destinata a non ripetersi. Saranno poi i cittadini a dirglielo chiaramente”.

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