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Impianto sciistico Passolanciano-Majelletta, Blasioli: ‘Felice di aver avuto ragione’

Pescara. “Sono lieto che la mia interpellanza abbia prodotto un risultato importante, ovvero la revoca dell’uso civico concesso alla Panorama s.r.l. relativa all’area ricadente nel Comune di Roccamorice ai fini della realizzazione di un esercizio pubblico scioviario, però sono tanti gli interrogativi ancora in piedi”. Con queste parole il consigliere del Pd Antonio Blasioli interviene per commentare la determina 79 dell’8 aprile 2020.

“Ricordo che nel Masterplan il centrosinistra aveva stanziato 20.200.000,00 di euro per la valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passolanciano-Maielletta – spiega Blasioli, ripercorrendo la vicenda -. L’intento dello stanziamento era quello di valorizzare una delle strutture turistiche invernali con maggiore potenzialità del centro sud europeo, non solo Italiano. Ma c’era un grande problema: tutte le soluzioni adottabili per il collegamento tra le due substazioni di Passolanciano e della Maielletta si sovrappongono, almeno in parte, ai terreni che il Comune di Roccamorice, per il tramite di un complesso procedimento amministrativo, con un ruolo dirimente della stessa Regione (Usi civici) aveva concesso ad un operatore privato.
Si tratta di un procedimento risalente al 2009. Una sentenza del Consiglio di Stato ha obbligato il Comune di Roccamorice a reiterare il procedimento, ferma la competenza della Regione Abruzzo in termini di usi civici. Nel frattempo il Comune di Roccamorice con una nota aveva sollecitato la Regione Abruzzo a coordinarsi con Arap, che è stazione appaltante di questo intervento, ma come se niente fosse l’ufficio regionale con determina del 25 luglio 2019 aveva autorizzato il mutamento di destinazione d’uso ai fini della concessione delle terre civiche.

Nell’ultima delibera di rimodulazione del fondo Masterplan non veniva risolta tale questione relativa alla disponibilità dei terreni. Perciò intervenni a gennaio, su richiesta del sindaco Alessandro D’Ascanio, con una interpellanza, per chiedere sostanzialmente alcune cose tra cui la rimozione di questo ostacolo.

Con determina n. 79 dell’8 aprile 2020 la Regione ha revocato la sua precedente determina del 25 luglio facendo leva sulla strategicità dell’opera, per cui ora si può procedere con la progettazione.

Restano ancora da risolvere alcuni aspetti. Il primo,è se c’è la volontà di condividere con il versante pescarese e in particolare con Roccamorice e Caramanico le scelte per consentire l’accesso alla montagna ridistribuendo il paniere di investimenti anche sul versante pescarese, considerato che è di molto sbilanciato su quello chietino.

Si è consapevoli che la Strada Provinciale 64 ha bisogno di investimenti non solo per un accesso agli impianti ma anche perché, per esempio, in un anno a Santo Spirito ci sono stati 15 mila visitatori? Il bacino sciistico della Maiella, infatti, dal punto di vista degli assi di accesso, si presenta come una sorta di “sgabello a tre piedi” (Pretoro, Lettomanoppello, Roccamorice) dei quali il terzo risulta essere permanentemente fratturato, stante l’impossibilità, assurda e illogica, di accedere alla sommità della montagna per il tramite di una strada, la S.P. 64 della Provincia di Pescara, esistente da oltre cinquant’anni. Tale disparità nell’accesso non configura solo una mortificazione in termini di sviluppo economico di uno dei tre versanti della montagna, ma conferma il permanere di una frattura tra le ricchezze complessive della Maiella che, in particolare dal lato di Roccamorice, vantano un insieme di specificità di inestimabile valore, come gli Eremi celestiniani, complessi di architettura in pietra a secco, siti di archeologia mineraria e la parete dell’Orso per l’arrampicata sportiva. Per non dire del polo termale di Caramanico, foriero di considerevoli flussi turistici che doveva essere integrato con le risorse invernali mediante un collegamento.
Occorre, quindi, porre rimedio a tale storica disparità, perché questo rappresenta un fallimento plateale e un motivo di contestazione da parte dei Comuni del versante pescarese che non potrà essere taciuto. Ad oggi non abbiamo notizie sull’adeguamento della S.P. 64, nulla sulla necessità di giungere allo Stazzo di Roccamorice, di trasformarlo e recuperarlo, nulla su parcheggi di scambio in basso, nulla su un sistema di mobilità sostenibile per l’accesso alla montagna che avrebbe potuto caratterizzare in chiave green il rilancio della stazione sciistica, con la sperimentazione di trasporti sostenibili sul piano ambientale.

Se oggi possiamo, dunque, dire che un risultato è stato raggiunto, è evidente però che il lavoro da fare è ancora tanto. Non possiamo perdere questa grande opportunità. Mi auguro, quindi, che la ridistribuzione del paniere degli investimenti e la partecipazione delle amministrazioni locali nelle future scelte siano il cardine di questo progetto. La progettazione deve procedere, al contempo, celermente, per evitare il rischio di perdere fondi strategici per la montagna pescarese.