Ortona. “Con un vergognoso e unilaterale atto di arroganza la giunta Castiglione mette le mani nelle tasche dei cittadini ortonesi, sottraendo 70 mila euro alle casse pubbliche, al fine di aumentare gli stipendi del sindaco e degli assessori. Per fermare questo scempio invito ufficialmente tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, ad incontrarci lunedì mattina alle ore 12, presso lo studio di un notaio che si è reso disponibile, per rassegnare compatti le nostre dimissioni”. E’ la risposta di Angelo Di Nardo, capogruppo comunale di Fratelli d’Italia, Lega e lista Libertà e Bene Comune per Ortona, al provvedimento con il quale la giunta comunale intende aumentare i propri stipendi, destinando 211mila euro, per l’anno 2019, al capitolo di bilancio riguardante gli “Organi istituzionali”, contro i 139 mila euro dell’anno passato.
“Si tratta di un’operazione compiuta in gran segreto, inserendo il provvedimento tra le pieghe del Documento unico di programmazione, che peraltro ci è stato consegnato ad appena cinque giorni dal suo esame in Consiglio – rimarca Di Nardo -. E’ la dimostrazione che il sindaco e la sua maggioranza hanno la coscienza sporca e hanno cercato di far passare questa misura inaccettabile e provocatoria sotto silenzio. Ci chiediamo come mai il signor Leo Castiglione e i suoi fedelissimi non abbiano inserito l’aumento dei loro stipendi nel proprio programma elettorale – prosegue l’esponente del centrodestra – e ci piacerebbe sapere se su questa scelta c’è unità di vedute, visto che alcuni esponenti dell’attuale maggioranza, a partire dal presidente del Consiglio comunale, fecero parte della passata giunta, che invece dimezzò gli stipendi degli amministratori”.
Di Nardo non fa sconti al sindaco. “Non contesto, in linea di principio, l’idea che gli amministratori abbiano diritto a degli stipendi più congrui – sottolinea Di Nardo – ma quello che Castiglione e la sua giunta non capiscono, dimostrando distanza e disinteresse rispetto alle ragioni dei cittadini, è che in una fase di generale difficoltà economica e alla luce dell’operato di un’amministrazione che non è riuscita ad intervenire sulle principali criticità del territorio, si sono prodotte ricadute negative in termini di servizi e qualità della vita, che non giustificano in alcun modo l’aumento degli stipendi a favore dei membri dell’esecutivo”.
Il capogruppo del centrodestra trova “risibili le giustificazioni addotte in queste ore dal sindaco, che vanta una presunta riduzione dei costi ed evoca possibili interventi futuri. La realtà, impietosa, è sotto gli occhi di tutti – taglia corto Di Nardo -. Nessuna ricostruzione del ponte Arielli perchè dicono che costerebbe troppo, nessun intervento su strade malmesse e dissestate coma mai prima d’ora, nessuna opera di urbanizzazione primaria in contrade prive di illuminazione, nessun completamento delle reti metanifera e fognaria, nessun investimento a favore del territorio. Gli unici atti concreti di questa amministrazione – è l’affondo dell’esponente dell’opposizione – sono le inaugurazioni di qualche opera donata da club e associazioni, oppure iniziata e partorita da precedenti amministrazioni, il cambio di denominazione di una piazza che non è stato condiviso dalla cittadinanza e che peraltro richiederà un cospicuo esborso economico e ora anche l’aumento degli stipendi”.
Per Di Nardo “è davvero troppo ed è giunta l’ora di mandare a casa una giunta che pensa soltanto ai propri interessi personali e non al bene comune. Sono consapevole che porre questioni di stile e garbo istituzionale, a questo sindaco e a questa giunta, risulterebbe del tutto inutile – rileva il capogruppo del centrodestra – ma certamente la scelta di aumentare gli stipendi ai componenti dell’esecutivo, comunque discutibile e non giustificata, sarebbe potuta quanto meno apparire intellettualmente onesta qualora la giunta avesse provveduto a compierla a fine mandato”.
Quanto all’argomentazione utilizzata dal sindaco, circa la necessità di avere una giunta a tempo pieno e dunque retribuita come tale, Di Nardo taglia corto: “Nelle aziende, di solito, dopo avere dimostrato il proprio valore con il part-time, si viene premiati con il full time e quindi con un aumento di stipendio. Il problema è che l’azienda guidata da Castiglione fa acqua da tutte le parti e meriterebbe soltanto un maxi licenziamento collettivo. Un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, da parte dei cittadini, attraverso i loro rappresentanti in Consiglio comunale”.