Chieti. “In questo difficile momento che l’intero Paese sta vivendo saremmo voluti rimanere fuori dall’intervenire e avevamo deciso di rimandare a fine emergenza tutte le considerazioni in merito alla gestione del Covid-19 da parte della Regione Abruzzo”.
Si legge così in una nota del Pd provinciale di Chieti e del Vastese, che prosegue: “Ma dopo l’attacco fuori luogo e privo di qualsiasi concretezza dei Consiglieri regionali della Lega, Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio e dopo quello ancor più pesante dei consiglieri comunali della Lega, Alessandra Cappa e Davide D’Alessandro ci corre l’obbligo di intervenire e dare ai cittadini la giusta informazione che meritano.
In data 16 Marzo la Regione Abruzzo ha inviato una lettera al Direttore della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael in cui identifica l’Ospedale di Vasto come Covid-Hospital.
Lo stesso Direttore della Asl Schael ha precisato alla Regione Abruzzo che “Vasto, poiché eroga funzioni di Dea di I livello in una zona di confine, con prestazioni rientranti tra quelle tempo-dipendenti, non può essere identificato esclusivamente come Covid Hospital”, per altro tenendo conto che sta affrontando prestazione aggiuntive per il Molise.
A dimostrazione di quanto la Regione Abruzzo non conosca i suoi presidi e si ricordi del San Pio solo in presenza di emergenze senza verificarne la reale fattibilità.
Difendiamo pertanto con forza l’operato del sindaco di Vasto, soprattutto l’accorato appello a difesa dei cittadini e degli operatori della sanità costretti a lavorare senza adeguati dispositivi di protezione, senza che vengano svolti i tamponi a tutti gli operatori venuti a contatto con persone positive. Di questa mancata programmazione dell’emergenza dovrebbero occuparsi i consiglieri regionali del centrodestra.
Quegli stessi consiglieri che tra l’altro accusano il Sindaco Francesco Menna non solo di “cavalcare una fake news” (ritenendo dunque la lettera della Regione Abruzzo una fake news), ma lo accusano anche di “azione maldestra, di essere un manipolatore, di spaventare i cittadini, di non amministrare in modo serio, di speculazione politica”. Senza che si sono letti ne gli atti della Regione ne abbiano contezza della particolare condizione in cui lavorano gli operatori senza protezioni adeguate.
Ora dunque basta polemiche. I consiglieri regionali e comunali della Lega si adoperassero invece affinché al San Pio giungano i dispositivi di sicurezza individuale (mascherine, tute, calzari, occhiali protettivi e guanti monouso) e che al personale sanitario entrato in contatto con pazienti risultati positivi al Coronavirus venga fatto loro il tampone. Ne va della sicurezza di tutti.
Facessero dunque sentire la loro voce per cose serie e per non nascondere la verità”.