Chieti. “Non ho preso tutto il tempo consentito per farmi pregare, per fare accordi o per crogiolarmi con le migliaia di messaggi con i quali mi si chiede il ritiro delle dimissioni”.
Così il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che aggiunge: “Ho assunto la decisione di andare avanti sapendo che la profonda ed interiore lacerazione personale ed umana, che ho dovuto patire, non può essere cancellata, ma solo mitigata dagli attestati di stima, dal sapere di essere dalla parte del giusto, dall’essere consapevole che, ancora una volta, la mia scelta non può tenere conto solo dei miei desiderata. So bene infatti – per lo spirito di servizio e per il disinteresse per il particolare che hanno sempre contraddistinto la mia attività politico-amministrativa e perché sono consapevole di essere parte di un più ampio gruppo umano e politico – che prima di me esiste il bene di Chieti.
Non v’è dubbio che chi era con me in Consiglio Comunale lo scorso 2 luglio ha deciso, con la coscienza a posto e fiero di aver fatto il proprio dovere, di stare dalla parte della Città. Ha deciso di rispettare il mandato degli elettori, di non cedere ad alcuna forma di personalismo e populismo dell’ultimo momento. È principalmente per evitare che Chieti debba rivivere la triste esperienza del commissariamento, raggiunto l’obiettivo di approvare il bilancio di previsione, non a cuor leggero, che ho deciso di ritirare le dimissioni da Sindaco. Continuo, senza aver raggiunto alcun accordo con chicchessia, avendo a disposizione un bilancio che ha ottenuto il parere favorevole dei Revisori e che, nonostante il disavanzo di circa 900.000 € procurato da chi non ci ha consentito la vendita della farmacia, contiene investimenti, garantisce la prosecuzione dei servizi, conferma i finanziamenti al sociale, ripristina attività quali scuolabus, asili nido, etc.. Soprattutto, però, devo un ringraziamento alle persone, ai cittadini di Chieti che oggi, come quattro anni fa, a differenza di chi anche allora la pensava diversamente, mi hanno voluto affidare, ancora una volta, la propria fiducia e stima”.
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