Chieti. “Abbiamo ricevuto come tanti il video sulle condizioni dell’edificio ex Casa dello studente di proprietà della Regione Abruzzo, che dopo i danni provocati dal sisma e nonostante i soldi spesi per la sua ristrutturazione, ha ritenuto di mantenerlo chiuso e in preda a un progressivo deterioramento, quello di una struttura abbandonata, oggi contenitore solo di sporcizia, caos e degrado ”, così il sindaco Diego Ferrara e il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare.
“Come Amministrazione comunale abbiamo le mani legate, non essendo l’ente proprietario, inesistenti erano le possibilità da parte del Comune di cambiare le sorti di quegli spazi storici che nulla può fare se non sollecitare, come più volte abbiamo fatto per le vie brevi, chi di dovere a intervenire – riprendono Ferrara e De Cesare – Spazi oggi divenuti preda dei vandali, oltre che dell’oblio, perché la Regione in questi anni non ha progettato alcuna soluzione o riqualificazione, affinché quegli spazi potessero tornare fruibili e un luogo di aggregazione e cultura, luogo che a Chieti serve come il pane, sia come città storica e sia, soprattutto, come sede universitaria. Abbiamo incaricato gli uffici di occuparsene e scrivere formalmente alla Regione per avere lumi sul suo futuro immediato, esattamente come è successo anche per l’ex San Camillo, altro spazio bellissimo, oltre che identitario, con il suo meraviglioso parco inutilizzato dall’immobilismo di Regione e Asl e su cui esiste una mozione del consigliere Giannini che ci invitava a prenderci carico anche di questa situazione, insieme a quella dell’ex Gil.
È indispensabile che la struttura torni attiva, perché si trova nel cuore della città e non può restare in queste condizioni. Siamo pronti a fare la nostra parte, come Amministrazione comunale, affinché si apra una discussione fattiva con la Regione e con tutti i soggetti che hanno competenza e modo di agire dove si stabiliscano modi e tempi di una rinascita. La Regione faccia presto, perché quegli spazi sono patrimonio di tutti e non è giusto che finiscano preda del tempo e dei vandali perché l’Ente proprietario non interviene”.