Chieti. Il MoVimento 5 Stelle si è speso da sempre in favore della tutela ambientale e da circa 3 anni a questa parte, anche grazie alla preziosa collaborazione della Consigliera regionale Sara Marcozzi e degli attivisti teatini, i due Consiglieri comunali, Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, hanno iniziato un lungo e laborioso lavoro di studio della documentazione relativa al S.I.R. “Chieti Scalo” ed alle operazioni che si sono svolte sino ad oggi nell’ottica della messa in sicurezza permanente e della bonifica delle aree contaminate.
Questo lavoro ha avuto un primo importante risultato con l’incontro pubblico organizzato dal gruppo locale del MoVimento 5 Stelle in data 11 aprile nel corso del quale, sono stati presentati i risultati conse guiti sino ad oggi dalle attività amministrative poste in essere soprattutto dal Comune di Chieti, soggetto attuatore dell’Accordo di Programma siglato tra lo stesso Comune,la Regione e la Provincia di Chieti nel 2013.
“Grazie alla collaborazione intercorsa con gli Uffici comunali – scrive Ottavio Argenio – siamo riusciti ad avere un quadro sufficientemente chiaro dello stato dell’arte degli interventi realizzati sino ad ora e ciò che abbiamo constatato non ci lascia affatto tranquilli”.
“Innanzitutto – prosegue il capogruppo del MoVimento – a distanza di ben 8 anni dalla data di istituzione del S.I.R., la caratterizzazione non è stata completata in quanto per alcune aree non è mai iniziata e risulta che le somme stanziate siano di gran lunga inferiori rispetto al reale fabbisogno. Questo dato è preoccupante visto che la caratterizzazione è un intervento necessario e propedeutico alla bonifica vera e propria”.
Ad avviso di Argenio, “Questo problema è attribuibile all’Accordo di Programma che è incompleto ed inefficace per fronteggiare una situazione complessa come quella del S.I.R. Nel corso degli anni si è dimostrato inadeguato sia dal punto di vista della previsione di spesa, sia per ciò che concerne la reale capacità di coordinamento tra le varie istituzioni coinvolte.”
Inoltre, “Ad oggi – rendono noto i due portavoce – non è ancora chiaro quali debbano essere gli interventi da eseguire con priorità rispetto agli altri. Secondo il RUP del Comune di Chieti, le zone da inserire nell’elenco degli interventi da portare a rapido compimento, sono quelle della ex conceria (CAP) e quelle sulle quali insisteva la ex Eco-Trans poiché risultano essere quelle dalle quali, secondo i dati già noti, derivano maggiori problemi soprattutto per quanto riguarda la contaminazione delle acque di falda”.
“Da questo punto di vista emergono altre gravi criticità – dice Argenio – poiché sembra che l’ARAP, individuata dalla Regione Abruzzo quale nuovo soggetto attuatore della bonifica, consideri prioritari gli interventi da realizzare, con i fondi del Masterplan, sulle aree che riguardano i siti del Demanio e del patrimonio indisponibile degli Enti locali e solo mediante eventuali economie di spesa ed in via residuale, quelli da realizzare sulle aree dei privati. E’ evidente pertanto che i fondi presenti sulla carta, nel Masterplan, siano del tutto insufficienti a garantire la totale bonifica del S.I.R.
“Per questi motivi riteniamo – concludono Argenio e D’Arcangelo – che gli uffici della Regione Abruzzo debbano agire con immediatezza per trovare una soluzione a questi gravi problemi. Occorre stipulare in fretta un nuovo Accordo di Programma, considerato che quello del 2013 è oramai scaduto ed occorre stabilire un elenco di priorità realmente rispondente alle esigenze di tutela dell’ambiente e della salute. Riteniamo inoltre doveroso che qualcuno chiarisca ufficialmente quale parte dei 10 milioni di Euro annunciati in pompa magna da D’Alfonso sono effettivamente utilizzabili per il S.I.R. Chieti Scalo.