Lanciano. “Leggo in questi giorni varie dichiarazioni da parte del sindaco e dell’assessore al Commercio, di Lanciano, di una città che volta pagina. Mi chiedo, come imprenditore e come presidente Ascom Lanciano, se veramente capiscano cosa significhi voltare pagina e come sia possibile, riguardo a Lanciano, fare affermazioni del genere. Si tratta di una città che ha una viabilità incomprensibile per noi lancianesi, figuriamoci per chi viene da fuori. Corso Trento e Trieste a mio avviso è bello ma con tanti problemi: si vedono tutti i giorni operai che vanno mettendo pezze di qua e di là, come se quest’opera, costata tanti soldi, sia già da considerarsi vecchia. Rimango sconcertato che da parte di chi dovrebbe dare spiegazioni ai cittadini, ci sia solo silenzio, come se la cosa non debba interessare ai contribuenti di Lanciano”.
Lo afferma in una nota Rocco Finardi, presidente Lanciano di Ascom Abruzzo, che aggiunge: “C’è una Ztl che crea tanti problemi che sta svuotando, ancora di più, la città dei bei negozi, la città dove c’erano sempre eventi, la città dello struscio, la città dove tutti volevano abitare e dove tutti adesso cercano di scappare.
Altro esempio eclatante Via del Mare. Come si fa a continuare a dire che Via del Mare rispetta tutte le norme e come è possibile per una città che dice di voler cambiare, mostrare, come biglietto da visita per chi entra, Via Panoramica. Se questo è il nostro biglietto da visita significa che non sappiamo cosa significhino accoglienza e viabilità.
E’ degli ultimi giorni la notizia che Lanciano perde popolazione… Come si fa a dichiarare che va tutto bene se poi c’è gente che va via, a dimostrazione che se tutto andasse bene oggi parleremmo di una città in crescita.
Una città vive e produce se l’attenzione da parte di chi amministra è alta verso gli imprenditori e i commercianti: sono loro il traino di una città viva, invece l’amministrazione accetta un patto con la Sovrintendenza che mette fine al commercio. Si accetta un “Piano dehors” che obbliga un commerciante a scegliere per un massimo di sei mesi il posizionamento del proprio gazebo che poi va rimosso e magari rimesso sei mesi dopo, senza però crearsi il problema del costo di tutta questa manovra. Una volta che il commerciante ha rispettato le norme della Sovrintendenza non capisco perché si debba entrare nel merito della durata e della scelta del periodo. In agosto il sindaco in una riunione dei commercianti interessati al “Piano Dehors” aveva promesso che, insieme alla Regione, alla Provincia e ai commercianti, avrebbe fatto valere esigenze comunali e imprenditoriali. Invece anche questa volta ha ritenuto di non considerarci importanti per la sopravvivenza della nostra città. Una realtà che vive solo delle Feste di settembre andrà sempre più a morire.
Lanciano sempre più sta perdendo quell’attrazione che aveva anni fa con un commercio unico, che anche città grandi ci invidiavano. Adesso gi esercenti sono allo stremo e con tanta fatica illuminano le proprie vetrine. A questi andrebbe fatto un ringraziamento speciale, senza di loro oggi Lanciano sarebbe una città in mano ad ubriachi, tossici e a delinquenza di ogni genere. Siamo pronti come associazione a scendere in campo per dare tutto il nostro appoggio e sederci intorno ad un tavolo con maggioranza e opposizione, commercianti, imprenditori e associazioni di ogni tipo pur di creare eventi di qualsiasi genere. Siamo pronti a dare il nostro apporto al “Piano Dehors” e alla viabilità.
Siamo pronti a far vivere questa città dodici mesi l’anno, e non solo alle Feste di settembre”.