Chieti. “Ormai la confusione regna sovrana e la disorganizzazione è del tutto evidente sia all’interno della Asl di Chieti sia nella Regione che, dopo mille giorni di capricci dalfonsiani, intende a tutti costi chiudere (favorevolmente) in fretta la vicenda del Project financing presentata dal raggruppamento di imprese ICM S.p.A e Abp Novicelli S.p.A”.
Questo il commento del consigliere regionale teatino Mauro Febbo che sottolinea come ultimamente assistiamo a una vera e propria sceneggiatura teatrale nella quale i due attori principali, Asl e Regione Abruzzo, a ogni atto continuano a interpretare e invertirsi in continuazione i ruoli e spese.
“È paradossale – spiega Febbo – come la Regione prima annuncia di avocare a sé la procedura poi con la Delibera n.170 del 13 aprile diffida la Asl stessa a completare l’iter entro e non oltre il 30 aprile, senza dire o far capire cosa accadrà se trascorsa tale data non viene attuata. Poi si scopre che in data 19 aprile 2017 il RUP ing. Manci fissa la data di chiusura del procedimento al 15 maggio, data peraltro contestata dalla stessa ICm S.p.A. Infine, apprendiamo come, per rispettare tale data, inspiegabilmente la Asl di Chieti Lanciano Vasto chiede un parere tramite una consulenza esterna con una parcella di ben 27 mila euro. Quindi, a pochi giorni dalla scadenza, il 28 aprile, la Asl si lava le mani e il direttore generale decide di affiancare il Rup incaricando due consulenti esterni per un supporto tecnico giuridico, dimenticando o facendo finta di dimenticare che all’interno della Asl stessa ci sono professionalità titolate a fornire quel preciso parere richiesto. Una decisone questa che spiega plasticamente lo stato confusionale in cui si trovano Azienda sanitaria e Regione ma soprattutto evidenzia la palese sottomissione dei vertici aziendali sanitari teatini rispetto alle “pretese” Dalfonsiane. Inoltre mi risulta che i due consulenti abbiano già partecipato a precise riunioni tecniche ed hanno già sollevato le stesse perplessità dei vari direttori circa il project financing sull’ospedale di Chieti. Come, d’altronde, anche la precedente consulenza risalente a maggio 2016, studio legale McDermott, si era espressa in maniera decisamente negativa dichiarando che ‘(..) il Nuovo Codice precluda la possibilità di prevedere l’affidamento in concessione di servizi ulteriore e diversi rispetto a quelli strettamente connessi alla gestione dell’opera i cui lavori di costruzione sono oggetto del medesimo contratto di concessione’. Un parere legale costato 40 mila ero che si sommano ai 27 mila euro appena assegnati. Di queste spese chiaramente chiederò conto poiché ritengo possa configurarsi ipotesi di danno erariale”.
“Oggi – continua Febbo – rimangono aperti tutti i problemi tecnici sollevati dal Rup, dai vari Direttoti e denunciati dal sottoscritto e sono tutte ancora senza risposte. Inoltre, mi preme rimarcare come Maltauro ha prodotto il Project financing su dati elaborati nel Piano Economico Finanziario. Infatti non è possibile dare alcuna risposta certa finché, e questo è stato più volte dichiarato e chiarito oltre che dal Rup anche da altri Dirigenti ( le cui dichiarazioni rimangono agli atti e non possono essere superate da alcun parere) non si terrà conto di e numeri relativi al bilancio della Asl nella sua interezza e non estrapolando solo i dati relativi al nosocomio Santissima Annunziata. Pertanto – conclude Mauro Febbo – oggi assistiamo solo una inspiegabile accelerazione, oltre al pasticcio procedurale sul pronunciamento della pubblica utilità, da parte del Presidente D’Alfonso e la fretta genera l’errore in ogni cosa affermava Erodoto”.