Chieti. Questa mattina l’Assemblea Permanente di Chieti ha illustrato le iniziative di piazza che si svolgeranno a partire da questo fine settimana.
“Ci siamo costituiti il 22 ottobre – ha spiegato Riccardo Di Gregorio – in seguito alla rivolta di Roma. Gli interventi che ci saranno riguarderanno le problematiche del territorio e si affronteranno temi come la crisi economica. I vari incontri si terranno sia a Chieti alta che all’Università, dato che c’è il blocco degli studenti universitari. Per le problematiche del territorio, abbiamo pensato di fare intervenire anche un paio di persone esterne”.
Domani, venerdì 11 novembre 2011, alle 15 ci sarà il presidio al carcere di Madonna del Freddo (ritrovo alle 14 a piazzale Sant’Anna). Alle 17 ci sarà l’assemblea pubblica in piazza G. B. Vico sui temi della crisi economica, del lavoro, dell’istruzione e dell’ambiente con riferimento particolare al nostro territorio. Ci sarà l’intervento di persone interne all’Assemblea Permanente e due interventi di esterni, si tratta dello geologo Francesco Stoppa, docente dell’Università “D’Annunzio” con il quale si parlerà della struttura geofisica e del rischio esondazione del fiume Pescara e di Marino D’Andrea, RSU aziendale della “Sixty” che parlerà dei problemi di quest’ultima azienda.
“Giorno dopo giorno – spiega l’Assemblea Permanente in un comunicato – la crisi economico-finanziaria si manifesta in tutta la sua drammaticità. La tragedia non è data ormai più solo da questo o quel Governo. Si è capito da tempo che soprattutto nei paesi europei tanto la destra quanto la pseudo-sinistra si sono completamente allineate, ormai da anni, all’impostazione liberista e capitalistica, e di fronte al dramma che attualmente si sta consumando è evidente che nessuna altra soluzione possano trovare se non quella di far ricadere il peso della crisi sui ceti meno abbienti e sui lavoratori dipendenti. La Banca Centrale Europea si permette il lusso di imporre a tutti gli Stati le sue scelte in campo economico e sociale: la Grecia che viene completamente commissariata; la Spagna sottoposta ad amministrazione controllata; Francia e Germania sono anche esse nei guai, ma è bene che ciò non si sappia”. Poi sul caso di Leonardo Vecchiolla che “dovrà restare in carcere per chissà quanto tempo ancora, senza nemmeno sapere se subirà o meno un processo. Per non parlare delle oscene proposte che alcuni esponenti politici hanno avanzato e che mirano a reintrodurre la legge Reale, che in realtà non è mai stata abrogata. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione estremamente grave, rispetto alla quale occorre una azione forte e decisa”.
Francesco Rapino