Fara Filiorum Petri. Non si ferma la battaglia contro il nuovo maxi Elettrodotto aereo da 380.000 volt a doppia terna “Villanova-Gissi” di circa 70 km che attraverserà i territori di Cepagatti, Chieti, Casalincontrada, Bucchianico, Fara Filiorum Petri, Casacanditella, Filetto, Orsogna, Guardiagrele, Sant’Eusanio del Sangro, Castel Frentano, Lanciano, Paglieta, Atessa, Casalanguida e Gissi.
“Il progetto non piace affatto ai cittadini faresi – si legge in una nota di Rifondazione Comunista di Fara Filiorum Petri – che in questi giorni hanno fatto esplodere tutta la carica della loro rabbia su facebook perché temono ovviamente non soltanto per gli impatti paesaggisitici ma anche e soprattutto per la tutela della salute pubblica, visto che il nuovo tracciato interessa un’ampio corridoio del territorio comunale di Fara F. Petri, attraversando in pieno le località Valli, Colli, Colle Selva, Crepacce e Piane. Si tratta in prevalenza di un paesaggio collinare molto suggestivo caratterizzato innanzitutto dal meraviglioso scorcio panoramico dei cosiddetti Calanchi denominati bellezze panoramiche e poi da campi coltivati, vigneti, uliveti, alberi da frutto e in alcuni punti anche querceti, vere e proprie oasi di interesse faunistico. E’ semplicemente vergognoso che una linea di alta tensione, possa non soltanto comportare gravi svalutazioni economiche di terreni ed abitazioni interessate dal tracciato ma di distruggere quasi sicuramente in brevissimo tempo questo spazio di paesaggio incontaminato, scandito dal solo ritmo lento della natura”.
In località Piane-S. Giacomo i problemi e le paure aumentano. La variante ottimizzata di progetto accolta di recente dalla Società Abruzzoenergia SpA, farebbe spostare di 50 metri verso il territorio di Fara, il sostegno numero 52 previsto all’interno del Comune di Casacanditella.
“Malgrado le raccomandazioni – prosegue la nota del PRC – cautelative da parte di Abruzzoenergia, la società proponente del progetto, il nuovo tracciato di elettrodotto è destinato a rappresentare per i faresi e non solo, un fattore di rischio epidemiologico in quanto nell’attraversamento a valle lungo il confine col Comune di Casacanditella, passa eccessivamente a ridosso del nucleo abitativo della contrada Piane-S. Giacomo, peraltro area di interesse di futuri insediamenti produttivi in quanto classificata come zona artigianale-industriale (D.1) e zona commerciale (D.2) secondo il PRG del Comune di Fara F. Petri. Considerato che il livello di inquinamento elettromagnetico sarà inevitabilmente destinato ad aumentare soprattutto nelle zone di massima esposizione, e che a seguito di numerosi studi scientifici internazionali di ricerca emerge una correlazione sempre più stretta tra campi magnetici e incidenza di tumori, è evidente l’enorme rischio del danno alla salute di quelle circa quaranta famiglie che oggi abitano in prossimità del futuro tracciato di un’opera inutile e pericolosa.
Il circolo di Rifondazione Comunista di Fara Filiorum Petri, da sempre contrario al nuovo elettrodotto, ha presentato questa mattina una proposta di delibera comunale in cui si chiede al Consiglio di esprimersi nettamente, così come già approvato nella delibera di giunta n. 36 del 1 aprile 2010 da parte di questa amministrazione, contro la realizzazione del progetto, invitando il Presidente della Regione Abruzzo a non firmare l’intesa Stato-Regione, ai fini della sospensione dell’iter burocratico.
Nei prossimi giorni il circolo PRC farese si farà promotore, attraverso banchetti e incontri pubblici con la cittadinanza, di una campagna di informazione e di raccolta firme, dal titolo eloquente “380.000 volt NO” contro il passaggio del nuovo Elettrodotto “Gissi-Villanova”.
“Rivolgiamo infine un appello al Sindaco di Fara F. Petri e agli altri sindaci dei comuni teatini coinvolti, a deliberare entro il 5 marzo 2011 (ultima data utile per inoltrare osservazioni) – conclude la nota – pareri e valutazioni contrarie al nuovo Elettrodotto 380 kV “Villanova-Gissi” e inviare gli atti ai Presidenti di Provincia e Regione affinchè si ravvedano e scelgano gli interessi dei cittadini anziché quelli delle grandi opere utili solo a logiche energetiche superate ed anacronistiche, dannose per la salute e il territorio”.