Lanciano. “Denunciamo le possibili gravi conseguenze dei tagli alle Borse Lavoro, che da più di dieci anni venivano stanziate per permettere ai malati psichiatrici di essere impegnati mensilmente per quaranta ore lavorative per un compenso di meno di 300 euro al mese – commenta il responsabile lancianese del movimento Nico Barone – ma l’aspetto importante della questione non è tanto il risvolto economico, quanto l’evidente ruolo d’integrazione sociale che queste attività finanziate dal Comune svolgevano per i malati psichiatrici e che adesso verrà a mancare”.
A seguito di alcune comprensibili vivaci battaglie che in questi anni abbiamo portato avanti sul tema – continua Barone – mi preme ricordare come a Lanciano in primis l’assessore Bendotti sia riuscita nello smantellamento di questo servizio, mandando a casa ben sette ragazzi senza alcu
n reinserimento come previsto dal progetto. A nostro avviso la soppressione del servizio da parte della regione è del tutto inutile e irresponsabile, dal momento che gli attuali beneficiari, che verranno lasciati a casa, saranno completamente abbandonati a loro stessi andando a distruggere gli effetti positivi di recupero che le attività svolte grazie alle Borse Lavoro avevano permesso”.
Barone precisa che CasaPound si batterà affinchè questo servizio non venga cancellato e venga riattivato nella città di Lanciano. “Auspichiamo anzi – conclude – che il servizio venga allargato e implementato con nuovi fondi regionali e comunali, piuttosto che gestito in maniera irrazionale. Tutt’al più sarebbe ragionevole inserire qualcuno degli attuali beneficiari, che abbia concluso il percorso di riabilitazione all’interno di servizi.